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martedì, dicembre 24, 2002


BUON NATALE E BUON 2003 - Oggi è la vigilia di Natale e Ocurréncia se ne va in vacanza, fino al 6 gennaio 2003. Tuttavia controllerò regolarmente la mia posta elettronica, dunque, per chi avesse la remota necessità di contattarmi stia tranquillo, non scomparirò :)
Salvo sorprese, le pensàte riprenderanno regolarmente dal 7 gennaio 2003.
Gli archivi sono stai ripristinati ed anche la ricerca per parole chiave, attraverso Freefind, funziona nuovamente.
In ogni caso, per chi desiderasse essere informato via e-mail della presenza di nuove pensàte su questo blog, consiglio l'iscrizione alla "Ocurréncia newsletter" (gestita da Bloglet), procedura molto semplice e gratuita. Una e-mail, infatti, vi avviserà, al mattino, della presenza di nuove pensàte pubblicate il giorno precedente.


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Auguro a tutti Voi un sereno Natale ed un felice anno nuovo, speriamo all'insegna dell'Amore e della Pace tra i popoli e le persone.
Buone feste a tutti! :)


INTERNET SENZA SEGRETI - Interamente consultabili online, segnalo due manuali dedicati ad Internet, "Internet 2000" e "Frontiere della Rete", entrambi editi da Laterza. Essi sono gli ultimi due manuali di una lunga serie dedicata alle risorse di Rete. È in preparazione l'ultimo aggiornamento, che uscirà a giugno dell'anno prossimo.


BENIGNI E DANTE - Ieri sera ho guardato lo spettacolo di Roberto Benigni, "L'ultimo del Paradiso", trasmesso su Raiuno. Dopo un'introduzione satirica di circa un'ora, durante la quale ha punzecchiato molti esponenti di governo ed alcuni giornalisti, Benigni ha letto, spiegato e recitato l'ultimo canto del Paradiso di Dante. L'ho ascoltato a bocca aperta, come i bambini ascoltano le favole, col cuore tremolante e la mente commossa. Ero ripiena di gioia, anzi, zuppa d'amore, come dice lo stesso Benigni.
È stato uno spettacolo bellissimo ed emozionante, semplice eppure ricchissimo, speciale.
Benigni ha spiegato Dante con un entusiasmo ed una semplicità uniche, estranee alla maggior parte dei letterati e dei professori. Avrei voluto tanto avesse continuato per ore.
L'ultimo canto del Paradiso è veramente straordinario. Benigni ha lungamente parlato di Dio, degli uomini che sono figli dell'amore di Dio e dell'Amore, delle sue forme e dei suoi messaggi e di come tutto questo, assolutamente chiaro ai bambini, risulti terribilmente ostico e quasi irraggiungibile agli adulti. Per comprendere e percepire l'Amore ed il mistero sensuale ed affascinante della Vita occorre farsi bambini, ritornare tali, e quest'immagine, a pensarla, credetemi, mi emoziona così tanto che mi fa uscire matta.
Adoro Benigni quando parla d'amore e sulla frase "[...] tutti abbiamo bisogno di dare amore. L'amore che distribuiamo non andrà mai perso, qualunque cosa accada...", bhè, mi sono commossa :)


lunedì, dicembre 23, 2002


CARTEGGI D'ARTE - Avete mai pensato che mentre scrivete una lettera regalate ai posteri non solo un pezzo della vostra storia ma anche una piccola forma d'arte? A ben pensarci, infatti, le lettere, indirizzate ad amici, parenti o amanti, rappresentano la forma d'arte letteraria più esclusiva ed intima che si possa creare, dopo, forse, i diari personali. Prima dell'avvento del telefono la lettera rappresentava l'unico modo per comunicare a grande distanza. Per la verità la si utilizzava anche sulle piccole distanze, tipo da un capo all'altro della stessa città, e spesso la stesura dei propri pensieri su carta era un momento speciale. Essa era l'unico mezzo per inoltrare o ricevere notizie dai luoghi più ameni ed impervi, per trasmettere saluti, auguri, gioie e paure e la si curava nei minimi dettagli. Ogni lettera era insieme documento tangibile di fatti e sentimenti e segno inequivocabile di un passaggio umano nella vita del destinatario.
La Letteratura tutta ci ha regalato carteggi sublimi tra scrittori, artisti o personaggi politici ed ancora oggi sopravvive in forme alternative ma comunque vincenti. Le e-mail hanno in gran parte affiancato il telefono e soppiantato la lettera di carta, che tuttavia conserva un fascino particolare che nessuna forma di comunicazione digitale potrà mai estinguere, e, se utilizzate pienamente, in tutte le loro potenzialità, possono conservare tuta la bellezza dei carteggi e rievocarne la poesia.
Le comodità odierne e le numerose possibilità di comunicazione hanno affievolito la necessità di scrivere o di farlo proprio su carta. Questo è un vero peccato e sono certa che chi riesce, nonostante le scorciatoie moderne, a mantenere questo canale di comunicazione, intriso di Storia e fascino, si riserva un piacere speciale, che difficilmente potrà essere compreso da chi non ha mai scritto né ricevuto lettere.
Un articolo apparso su Italia Libri parla di carteggi famosi e del loro fascino immutato nel tempo e di come la lettera rappresenti effettivamente una forma stilistica vincente nella letteratura, sia essa autentica che studiata per sviluppare altre strutture: "Il fascino discreto della scrittura epistolare".
"...La lettera rappresenta un'ottima occasione, prima che di comunicare con altri, di riflettere con se stessi. La comunicazione epistolare è il frutto di una rielaborazione ponderata di tutto ciò che accade. La stesura di una lettera rappresenta un momento di intensa civiltà individuale, nella sua realtà personale e in quella storica e... letteraria.."
Leggendo questo articolo mi è venuta in mente una splendida canzone di Roberto Vecchioni, "Le lettere d'amore", dedicata a F. Pessoa, al cui testo vi rimando per apprezzarne tutta la poesia (ma anche la musica è bellissima).



domenica, dicembre 22, 2002


JAKOB NIELSEN - Martina Recchiuti ha intervistato Jakob Nielsen sul tema "usabilità dei siti web", in occasione della conferenza Usability week 2002, che si è tenuta a novembre a Londra.
"Martina: considerato che il web cresce in maniera esponenziale credi che arriverà il momento in cui genereremo inquinamento? Voglio dire, la rete è piena di siti, per non parlare dei blog...
Jakob: Oh sì, decisamente, sono d?accordo con te. Credo che abbiamo già un mucchio di inquinamento nella rete. In assoluto il peggio è lo spam. Ma a parte lo spam, anche i siti spesso sono pieni di informazioni che non interessano a nessuno. È solo spazzatura che viene a galla, io proprio non capisco, chi vuole questo tipo di notizie? Credo fermamente che internet genera inquinamento, e che l?eccesso di informazione genera inquinamento nella vita di tutti i giorni.
Molto interessante, in ultimo, la riflessione sul tempo, sul fatto che molti siti web non rispettano il "tempo" a disposizione delle persone e le inondano di informazioni inutili, di messaggi incomprensibili, aumentando così la perdita di tempo.


NOBEL PRIZE WOMEN IN SCIENCE - Un libro racconta la vita e le gloriose conquiste di tutte le donne premio nobel della scienza che la storia ha fin'ora celebrato: "Nobel Prize Women in Science: Their Lives, Struggles, and Momentous Discoveries. Il link che ho segnalato permette di leggere il libro online.
In particolare segnalo la biografia di Rita Levi Montalcini, premio nobel per la medicina nel 1986. Purtroppo la lettura non risulta molto agevole, poichè le pagine del libro non sono state trascritte ma scannerizzate. Tuttavia è possibile stampare, da formato .pdf, ogni singola pagina. Occorre giusto un po' di pazienza ed una buona stampante.


FREUD E LA COCAINA - Il 24 aprile del 1884, all'età di 28 anni, il giovane Sigmund Freud ordinò il suo primo grammo di cocaina. E non fu certo l'ultimo.
Aveva letto, in proposito, che quella sostanza era grandiosa nel contrastare l'affaticamento e l'esaurimento e così si convinse che potesse essere di grande sostegno per alcuni suoi pazienti, affetti da disordine mentale. Ovviamente gli costò una piacocla fortuna e questo, come tutti i nuovi avventurieri dei sentieri di cocaina, lo scioccò alquanto.
La prima cosa che fece, dopo averla acquistata, fu provarla egli stesso. Una volta. Due volte. Poi una terza volta
:)
Rimase così entusiasta che volle farla provare ad un po' di persone, tra le quali la sua fidanzata, Martha Bernays.
In quel periodo Freud era disperatamente attratto da Martha ed avrebbe voluto sposarla, ma i genitori di lei, ricchi e d'alto borgo, non vedevano certo di buon occhio un tizio come Freud, senza grandi doti e sfacciatamente interessato alla mano della donzella. Quale migliore occasione, ordunque, della cocaina per far colpo sulla famiglia dell'amata? Certo non spacciandola o meramente assumendola per risultare più spigliato, ma prevalentemente studiandola, sia sotto il profilo psichiatrico che biochimico. Così intraprese la via della sperimentazione, parallelamente alla spichiatria, nella quale coinvolse alcuni suoi colleghi, coi qualei si divertì, credo sia il caso di dirlo, a "giocare" seriaemntecon questa nuova sostanza miracolosa.
"Research at the time suggested that cocaine could be used for urethral operations, removing ingrown toenails, catarrh, asthma, nymphomania, impotency, masturbation, lip waxing, seasickness, weight problems, head colds, gastritis, and toothache. And best of all, it had no side effects. They could all agree on one thing -- coke felt good."
Nel sorprendente e ironico articolo "Freud and Cocaine - The Deal", se ne leggono delle belle, soprattutto su come Freud e colleghi organizzarono esperimenti sulla cocaina e sugli effetti provocati nel corpo umano e su tutto ciò che, ahimè, ne derivò, nel bene e, soprattutto, nel male...


ARTISSIMA 2002 - Internazionale d'Arte Contemporanea 2002: questo il sottotilo di Artissima 2002, la fiera dedicata all'arte contemporanea allestita a Torino dal 13 al 17 novembre scorso da Artissima.
Sul sito trovate decine di fotografie che testimoniano il successo stravagante ed intirgante di una mostra d'arte contemporanea d'avanguardia, galleria di opere create con gli oggetti più inusuali ed impensati. Elogio alla fantasia, alla creatività e al coraggio di denuncia sociale. Bella bellissima :)


GIÒ POMODORO - Ieri, a Milano, è scomparso, all'età di 72 anni, lo scultore Giò Pomodoro. Pomodoro, a dispetto di un cognome che qui in Italia fa sorridere, è molto conosciuto e le sue opere sono presenti nelle gallerie nazionali e private più prestigiose del mondo. Su Gallerie Italiane potete leggere una breve ma esauriente biografia, mentre sul Corriere della sera di oggi potete leggere un breve articolo informativo.


sabato, dicembre 21, 2002


L'ODORE DEI SOLDI - Grazie al paziente lavoro di raccolta e riordino sostenuto da Pietro Busalacchi, tutte le pensàte su "L'odore dei soldi", pubblicate qualche mese fa su ocurréncia, sono ora disponibili, per una lettura più ordinata, su BlogOltre.
Scopo di questo generoso progetto d'archivio, per il quale sono profondamente grata a Pietro, è offrire un luogo preciso per discutere e confrontarsi su di un'opera editoriale che ha fatto molto discutere e che dubito passerà di moda.
La zona commenti permette a tutti di intervenire.
Leggete BlogOltre e votate su AudiBlog :)


JEANETTE WINTERSON - Prima di partire per New York, dove trascorrerà le vacanze di Natale (e bbeata lei!), Jeanette Winterson regala ai lettori un breve racconto che rivisita una vecchia leggenda natalizia (I suppouse), intitolato "The Mistletoe Bride", disponibile da oggi sul suo sito.
Nel suo editoriale di dicembre Jeanette si augura un futuro di Pace, costruito partendo da noi, dalle piccole cose, dai rapporti umani che abbiamo intessuto e nutrito con chi ci sta accanto. Il Mondo potrà cambiare se saremo noi a farlo. Questa ha certamente tutta l'aria di essere una frase retorica, trita e ritrita, ma, che ci piaccia o no, è l'unca buona che abbiamo per sperare in un domani migliore, fatto di Pace, rispetto e tolleranza, in un futuro prossimo di integrazione culturale e religiosa.
"If you come back into the site around the 20th, you'll find a new short story especially for Christmas. It's called The Mistletoe Bride, and it's a cover version of an old legend.
You know I like to re-work what exists.
As the year ends, let's do what we can to make the world a better place. We can all do something, however small, and that's our gift. It may mean helping a neighbour or a stranger. It may mean giving money or time to a charity. You'll know what it is, because there is always an inner prompt; the voice we often muffle because it isn't convenient.
Miracles are never convenient that's part of the message of Christmas.
We can make our own, and we can make one for someone else. Try."
To everyone - peace on earth, goodwill, love. :)


AIMEE BENDER - Si dice sia estrema e fantasiosa. Si dice abbia riesumato, pur da californiana, il realismo magico tipico del sudamerica di Garcia Marquez. Si dice stordisca la coscienza con riflessioni rilucenti e taglienti sui rapporti umani, specialmente tra uomini e donne. Aimee Bender, con il suo sile imprevedibile e originale, è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama letterario internazionale. Due libri all'attivo, tradotti anche in Italia: "Un segno invisibile e mio", edito da Minimum fax, e la raccolta di racconti "Grida il mio nome", pubblicata da Einaudi.
Tanta la curiosità (soprattutto la mia) che gravita attorno ai suoi ritagli scenografici, alle sue favole moderne ricche di metafore, ai suoi squarci di vita comune eppure così unica ed irripetibile: dolore, amore, morte, trasfigurazione della realtà, immagini impossibili eppure ricorrenti; questi gli ingredienti di una matrice narrativa sospesa tra l'onirico ed il temuto. Leggerla sembra guardare un quadro Dada, un Magritte rivisitato.
Oltre allo speciale a lei dedicato, consultabile sul sito di Minimum fax, sul suo sito personale potrete leggere alcuni suoi racconti.


venerdì, dicembre 20, 2002


BILLÈ IN VESPA - Ieri sera Sergio Billè, presidente della Confcommercio, corredato da un chilo di cannoli siciliani (che produce, con grande suo orgoglio) era ospite a Porta a Porta di Bruno Vespa, insieme ad un sacco di altri ameni personaggi politico-mediatici: dalla Mussolini, che sembra sempre più somigliante ad una comparsa uscita da un film di Nanni Loi, all'ex miss Italia Capua. Unica voce autorevole: uno statista dell'ISTAT.
Di che hanno parlato?
Dell'euro e dell'inflazione che ci sta spezzando le reni senza pietà. Vespa, stranamente, ha esordito con una serie di domande pertinenti e contingenti: perché c'è l'inflazione? Perché i prezzi salgono, per quale reale motivo? Perché non sembra proprio ci sia motivo, a parte il cambio lira-euro.
Cosa avreste risposto voi? Avreste, come me, sostenuto, a spada tratta: stiamo stracciando i portafolgi per l'effetto euro, perché siamo un Paese di approfittatori e al governo abbiamo solo acuti geni della finanza che per combattere l'inflazione hanno proposto solo l'introduzione dell'euro di carta.
Ora, non voglio sparare cifre perché non le ricordo bene tutte, ma voglio solo accennare al fatto che gli alimenti vegetali (verdura e frutta) sono cresciuti del 14 % solo negli ultimi 8 mesi. Pazzesco. Il pesce pure è raddoppiato, come un sacco di altri prodotti alimentari che, stranamente, invece costano meno in Francia, grande importatrice di prodotti alimentari italiani.
Billè ovviamente, con le sue sembianze porcine ed il suo viscido applomb del magnate industriale che unge ogni cosa che tocca, ha sminuito tutto, con frasi del tipo "L'inflazione se c'è ci sarà un motivo". Geniale! "E poi a ben vedere è solo al 2,8 % e non è la più alta dell'Europa": come dire, siamo nella cacca però non ci sguazziamo da soli.
Dunque, non abbiamo materiale sul quale lamentarci, poichè potrebbe andare peggio.
Ma a noi semplici cittadini garberebbe andasse meglio di come sta andando, perché lo scorso anno si stava molto meglio ed ora ci ritroviamo in mutande, senza lavoro, senza sbocchi occupazionali e con il caro vita alle stelle. Come se non bastasse, e non è dietrologia ma indignazione, il governo non fa gli interessi del Paese e di chi paga le tasse, ma esclusivamente degli evasori fiscali.
La morale della puntata di ieri sera è stata: chi ha i soldi se ne frega dell'inflazione, poiché essendo ricco può spendere ciò che vuole per comprare ogni cosa, può pagare anche 5 euro una cassetta di lattuga che 12 mesi fa ne costava 2.
Chi è povero, o mediamente benestante, invece, dovrà rassegnarsi a tirare la cinghia, a rinunciare a tante cose. Insomma, dovrà rassegnarsi a sopravvivere. Questa, signori, è l'Italia delle libertà.


MADRE TERESA - Sempre in tema di santi, guru, religiosi e di sconcertanti rivelazioni, Tom mi segnala l'uscita di un libro, per la Minimum Fax, dedicato alla figura di madre Teresa di Calcutta: "La posizione della missionaria", di Christopher Hitchens (e a dispetto del titolo posso assicurarvi che non si tratta di un surrogato del kamasutra...).
Secondo quanto si evince dalla recensione di Giorgia Camadona, Madre Teresa era un poco fanatica ed eccessivamente esigente in quanto a sopportazione delle sofferenze. Sembra imponesse a tutti i suoi collaboratori, nonché agli stessi malati, una sofferenza "mistica" invalicabile, quale unica strada per la beatificazione in Paradiso. Purtroppo questa rigidità, questa sua semplicità francescana elevata all'ennesima potenza, sembra andasse contro i più elementari principi di rispetto della vita umana, contro la spicciola arte dell'arrangiarsi che si pone sempre come obiettivo principale il benessere umano.
Ancora una volta un'audace libro getta fango sulle certezze di milioni di fedeli, sollevando dibattiti e polemiche.
Qualunque siano le posizioni della missionaria e di Hitchens non voglio pensare che l'obiettivo di quest'opera sia quello di demolire una figura così coraggiosa e importante come quella della beata Madre, che di buone azioni ne ha fatte tante, negli inferni terrestri dove nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi, perché non avrebbe senso. Credo invece che libri del genere possano certamente aiutare a guardare con maggior attenzione e coscienza la vita e le azioni di una persona: nessuno di noi è perfetto, né santo del tutto. Nell'animo di grandi uomini e donne da sempre convivono enormi virtù e profondissime miserie. Sta a noi prendere il buono di quelle vite ed elevarlo al cielo, alla parte di noi che ha sete di speranza.


giovedì, dicembre 19, 2002


SANTI O PECCATORI? - La storia è vecchia come la Terra, si diceva una volta. Sono secoli che religioni e scandali sessuali vanno a braccetto, a passeggio tra i vizi e le virtù degli uomini. Sempre più frequentemente mi capita di leggere notizie che vedono esponenti delle più varie religioni coinvolti in scandali di tipo sessuale (la chiesa cattolica di Boston, per le numerose denunce a carico di sacerdoti e vescovi, ha recentemente dichiarato bancarotta per questo, chiedento aiuto al Vaticano...).
L'Occidente è più vulnerabile a questo tipo di problemi, a queste cadute di spirito, di forza spirituale.
In Oriente resistono maggiormente alle tentazioni della carne, nonchè ai tanti simboli del benessere consumistico. Un personaggio orientale, però, ha interrotto questa resistenza secolare, questa forza morale: si tratta del guru indiano Sai Baba, veneratissimo da milioni di fedeli, non solo in India, e che raccoglie proseliti in tutto il mondo. Un sacco di gente lascia tutto ciò che ha, affetti, averi, lavoro, storia, per scappare dalle proprie città e rifugiarsi in India, sperando di incontrarlo. Queste scelte radicali, che purtroppo spesso si dissolvono in una deludente bolla di sapone, soprattutto quando si inseguono chimere ideologiche di tal spessore, mi hanno sempre colpita.
Pare infatti che oltre ad essere considerato un vero Dio in Terra, Sai Baba è pure pedofilo. Sono state raccolte molte testimonianze di fedeli importunati dal guru, sia verbalmente, con allusioni pesanti, che, soprattutto, fisicamente.
Michelle Goldberg ne ha parlato con ironia e garbo su Salon, in "Untouchable?" (l'articolo è vecchiotto, ma per chi come me non ne sapeva nulla, va benissimo :).


mercoledì, dicembre 18, 2002


INCIPIT IN BLOG - Ricevo e trasmetto: è nato un nuovo blog dedicato ai libri, che propone gli incipit dei romanzi più amati: "Incipit in blog". A Pippi piacerebbe...


AMARTYA SEN - Su Outlook India, Amartya Sen offre una lunga ed articolata riflessione sui movimenti anti-globalizzazione, chiarendo dubbi e facendo luce sull'oscurità di molti luoghi comuni: "It's Right to Rebel"
È legittimo arrabbiarsi, ribellarsi al moderno sistema economico, alle molte forme sbagliate di globalizzazione, ma non dobbiamo dimenticarci che la globalizzazione ha una lunga storia, origini profonde e antiche e che ha offerto differenti vantaggi a molti popoli, sia orientali che occidentali e che senz'essa forse non saremmo qui, non con le risorse odierne.
Occorre, dunque, rivedere cosa c'è di buono e cosa no nello sviluppo economico mondiale, nei mercati, nei sistemi di scambio di merci e lavoro, salvando gli aspetti positivi e cercando di correggere le ingiustizie, senza mai perdere la speranza in un mondo più giusto ed equo.
Il celebre economista indiano, premio nobel per l'economia nel 1998, non dice nulla di nuovo, ma si offre, ancora una volta, come voce chiarificatrice e ferma su di un dibattito che sta letteralmente svenando l'occidente, tra guerre intestine, diritti negati, abusi, squali ed ideologie maculate d'opportunismo.


IBS E CHL - Internet Book Shoop Italia e CHL insieme per capillarizzare ulteriormente la distribuzione di libri, video e dvd. Da dicembre infatti è possibile ritirare la merce acquistata su Internet Book Shop presso i corner IBS ospitati nelle filiali CHL. Le modalità di pagamento rimangono sempre quelle abituali. Molto interesssante.


CRONACHE DI REGIME - Ancora una volta il quotidiano l'Unità è bersagliato dal pungiglione berlusconiano. Leggo esterrefatta. Furio Colombo reagisce. Leggete l'Unità e votate su Audiblog.


CHET BAKER - Da una breve recensione comparsa su Il Riformista, "Egoista, drogato, spione: un vero genio", (trovata via Wittgenstein, grazie Luca) sono piombata nella vita di un'icona del jazz quale è Chet Baker.
Vi segnalo perciò l'imminente uscita, per Baldini & Castoldi, della traduzione italiana de "Deep In A Dream – The Life And Music Of Chet Baker", la biografia di Chet Baker scritta da James Gavin.
Scoperto grazie ad un generoso consiglio di Pupa, Chet Baker mi ha colpita molto per il suo talento e per la sua arte sublime eppure profondamente addolorata.
"Sfruttando centinaia di interviste e di fonti precedentemente non disponibili, James Gavin, l'autore dell'opera, fornisce un appassionante resoconto dell'odissea del trombettista. La storia del decesso di Baker, un enigma finora irrisolto, viene finalmente rivelata, così come la verità sulla sua tormentata infanzia, il cui doloroso ricordo lo perseguitò per tutta la vita. Il libro approfondisce il difficile rapporto del musicista con le donne, sempre oscillante tra un bisogno di cure materne e una diffidenza ai limiti della paranoia, sottolineando come, a parte la musica, il vero grande amore di Baker fossero le droghe."
Presso Minimum Fax, invece, potete trovare "Come se avessi le ali", il diario di Chet Baker.


IL BLOG SECONDO… - Continua il favoloso filosofeggio corale su "Che cos'è un blog?", domanda e dubbio che rimbalza, ormai da più di un anno, tra le varie testate giornalistiche (d'informatica, società, costume e multimedia, soprattutto) e blogs (all'amatriciana o professionali, non facciamo pignolerie).
Chi di noi non si è mai chiesto che cosa sia un blog e perché vada tanto di moda o, meglio, perché se ne parli così tanto (e secondo me travisando molti concetti)? Coraggio, alzate la mano! :)
Tutti hanno proposto la loro definizione, ma quasi nessuno è riuscito a mettere d'accordo le molte vedute. Chi si barrica dietro ai tecnicismi, dietro alle scelte e proposte della tecnologia, chi invece riscatta l'anima sociale e comunicative dello strumento. Altri si rallegrano del fatto che "è la rivoluzione del momento". Molti non sanno che farsene dopo 30 giorni che lo usano o, peggio, si sentono frustrati perché nonostante parlino con enfasi di cosa gli accade quotidianamente, non superano i venti accessi giornalieri. Il blog, per certi aspetti, sta diventando il termometro del nostro ego. A quanto leggo la definizione di weblog offerta da Luca Sofri è stata molto criticata, come del resto quella di Giuseppe Granieri.
Ieri ho letto un intervento di Tina Spacey che involontariamente ha parlato di blog, di cosa esso potrebbe essere (o certamente è per molti di noi), sul quale mi sono trovata d'accordo:
"Un blog dovrebbe essere una lettura piacevole, corredata da link e informazioni, ma è questa specie di legame misterioso che si crea tra chi legge e chi scrive a darne il carattere."
In realtà mi trovo d'accordo con moltissime delle definizioni che sono fin qui state date al "blog", dagli utili tecnicismi di Antonio, allo speciale weblog di Ludik, fino alle lucide considerazioni de La Pizia.
Dite ciò che pensate, sempre. Confrontatevi. La bellezza sta nel dialogo e nello scambio d'opinione.
A mio avviso la vera unica rivoluzione in tutto questo blogging, se proprio ne vogliamo parlare in questi termini, siamo noi, la gente comune, le persone che ad un certo punto della loro vita "digitale" hanno capito che potevano utilizzare Internet per "esprimere la propria opinione" su qualcosa, semplicemente scrivendo. Da questa "rivelazione " (eeeeh bum!) è scaturito di tutto (e anche molti blog belli-bellissimi, interessanti, o siti più aggiornati e dunque più utili, o più notizie e più opinioni, oltre che a cose brutte bruttissime e da non visitare mai più dopo una volta che ci sei capitato per caso, come le caramelle all'anice).
Dal punto di vista sociale, direi, il blog è questo: è utilizzare la tecnologia per comunicare qualcosa (qualsiasi cosa, dalla notizia ansa alla ricetta della crostata di mirtilli), per aprire le barriere dell'informazione, per creare motivo di riflessione e confronto, per dare voce a tutti, democraticamente. Internet è per tutti, perchè l'Internet siamo noi (come un sacco di personaggi molto autorevoli hanno ben affermato prima di me!)
La tecnologia, come sempre, aiuta a gestire il contenuto (ma ce il contenuto sia poi gradevole o meno, bhè, è un altro discorso ;)

E se la gente ne parla, significa che sta funzionando.


CESARE GARBOLI - Rileggendo un articolo su Cesare Garboli scritto da Nanni Delbecchi (pubblicato sul mensile "Ventiquattro" dello scorso anno, quando era ancora di proprietà Mondadori) ho riflettuto nuovamente su fatti politici e di società odierni, che vedono tra i protagonisti la Fiat e il governo Berlusconi, nonché frange carxiane ed agnelliche. Nel marzo del 2001 Cesare Garboli pubblicò, per Einaudi, un saggio di tutto rispetto, "Ricordi tristi e civili", una raccolta di suoi scritti ed interventi sugli avvenimenti politici e culturali della nostra storia recente.
Ma chi è Cesare Garboli? Per chi, come me, non ne sa nulla, o quasi, posso accennare che è un critico letterario molto noto ed apprezzato, sia da studiosi di storia e letteratura, che da lettori così detti comuni. Tra le sue opere di studio e recensione figurano monografie su Natalia Ginzburg, Giovanni Pascoli ed Elsa Morante. È presidente del Premio Viareggio dal '96 e dirige "Paragone letteratura".
In questo articolo-intervista Garboli esterna tutta la sua delusione e il suo disgusto per i repentini e dissacranti cambiamenti politici e culturali avvenuti in Italia dagli anni '60 ad oggi, denunciando l'incapacità della classe politica a governare il Paese e distribuendo responsabilità equamente tra destra e sinistra.
"... L'Ulivo è stato fatto fuori proprio dai suoi stessi componenti. Ma il punto centrale è che, fin dal primo momento, la Sinistra non ha pensato di aver vinto le elezioni, bensì che era la Destra ad averle perse. Di conseguenza pur avendo il potere non l'ha saputo afferrare, evitando di affrontare problemi scottanti come il conflitto di interessi e logorandosi con le lotte intestine."
L'avvento della Fiat rappresentò per l'Italia del dopoguerra una ricca boccata d'ossigeno. Quest'azienda è stata uno vero Stato nello Stato, colonizzando e il Piemonte (che per quasi 30 anni fu il polmone economico italiano) e la mentalità delle classi operaie (che da sempre hanno venerato gli Agnelli, considerati una specie di famiglia reale), grate ai generosi industriali che crearono lavoro, ed assumendo le fattezze di ponte tra governo e società industriale, incanalando finanziamenti e favori dal potere decisionale ed esecutivo all'industria. Oggi tutto questo, che già allora era abbastanza anomalo, è stato stravolto con una rapidità scioccante, e ci ritroviamo con un accentramento ancora maggiore di potenza politica ed economica, stipate nelle mani di chi è al governo.
"La situazione oggi è completamente cambiata: il potere economico in Italia non si fonda più sulle automobili, ma sulle comunicazioni. Il Potere è passato dal Piemonte a Milano, dimenticando del tutto le premesse, per così dire, risorgimentali. Il Piemonte che ha conquistato l'Italia oggi non c'è più."

Garboli considera l'Italia un paese di servi sublimi, abituati, dalla Storia, ad essere colonizzati da stranieri e per natura intrinseca avversi alle leggi, dunque naturalmente portati all'illegalità, visto che la legalità è vissuta come oppressione. Non sembra perciò strano che al governo gongoli una simile mentalità "anti-legalità".
"La legalità, pensiamo, è un trucco dei potenti; se voglio farmi strada posso infrangerla."
Forti le critiche anche all'Università Italiana "talmente compromessa che temo non ci sia rimedio", dalla quale lui è letteralmente scappato per incompatibilità di vedute, obiettivi ed ideali. "Vi conservo degli amici, certo, che però non so come facciano a resistere in un ambiente così mefitico. Si vede che hanno delle maschere antigas che io non possiedo."
La visione di Garboli dell'Italia di oggi è sconcertante, a tratti (allucinante?) deprimente, ma di sicura provocazione. Nelle sue parole non c'è resa, né disillusione, ma ancora molta voglia di pungere e di dire cose scomode, soprattutto cose scomode, con la speranza di stimolare la riflessione e l'autocritica in un Paese dove si imbavaglia la diversità d'opinione e dove la vecchia e anossica burocrazia si mescola alle nuove forme di dominio e di controllo mediatico.


martedì, dicembre 17, 2002


se anche a voi Blogger dichiara queste agghiaccianti notizie:
STOR archives/ocurrencia_archive.html
553 Permission denied.
ERROR: while trying to send file to server.

fatemi un cenno. grazie :)


lunedì, dicembre 16, 2002


CRIBBIO! - Appena scoperto: "Cribbio! Uomini sull'orlo di una crisi di governo", il blog collettivo satirico che si offre come parodia del Silvio nazionale. Curioso e arguto. (via "...direbbe Mairena").


VIVERE! - Non c'è nulla di più odioso che vedere la fine di un film, che sembra appassionarci, senza aver visto il resto. Questo è ciò che mi è accaduto ieri, quando, in un improvvisato zapping annoiato pomeridiano, sono incappata nel finale di "Vivere", di Zhang Yimou. Conoscevo il crudo realismo del regista cinese, ma non il suo intrecciare timida poesia e velata speranza al cinismo della realtà quotidiana e dell'umana indifferenza.


NOBEL PER LA CARITÀ - In Vietnam, come in Afghanistan e Cambogia, ogni anno molti civili muoiono o rimangono mutilati a vita (di arti, occhi o altro) a causa delle mine antiuomo o di altri tipi di bombe rimaste seppellite nella terra, dimenticate là dopo i vari conflitti bellici.
Recentemente questi orrori sono balzati sull'onda delle cronche internazionali in seguito all'attacco Usa sull'Afghanistan (in Italia Gino Strada ad esempio ne ha parlato molto), ma la morte in differita che molti Paesi così detti civili e industrializzati infliggono a Paesi antagonisti, con loro in conflitto, rappresenta la modalità più vigliacca ed ignobile della lotta tra uomini per il potere, presente sul globo terrestre.
Con l'età moderna è stato promosso, come fosse un "progresso", un nuovo modo di colpire ed eliminare le persone: la morte a sorpresa, inindentificabile, irrintracciabile, quasi non dipendesse dal reale fautore. Si mette la mian e si alscia che sia il "caso" a dewcidere chi far saltare in aria. È forse cinismo deresponsabilizzato?
In questa età moderna si può morire non per un motivo preciso, ma per una dimenticanza, per un odio scemato nell'oblio, per una sorte beffarda e indifferente, per l'egoismo di manovre politiche inumane.
Un nemico invisibile e inafferrabile attanaglia, ancora oggi, milioni di persone.
"La guerra è finita, dicono, ma qui ancora si muore per le bombe".
Da molti anni esiste ed opera la Fondazione umanitaria che riunisce i veterani del Vietnam, la "Vietnam Veterans of American Foundation", che si occupa anche di questo terribile problema, ormai divenuto una delle piaghe più diffuse nei Paesi afflitti da guerre e abbandonati al loro destino.
Perchè vi racconto tutto questo? Perchè lo scorso anno questa fondazione (VVAF) ha assegnato a Loung Ung, portavoce della Cambogia per la Campagna di liberazione delle mine nel mondo, il suo premio Nobel, chiamato "Nobel per la Carità", riconoscendole l'importante attività divulgativa e di sostegno riguardante le migliaia di vittime civili che dagli anni '60 circa ad oggi continuano ad essere devastate dalle mine.
Loung Ung ha infatti scritto un libro autobiografico, besteller in Usa, che racconta la tragedia della sua famiglia dilaniata dalle mine antiuomo e dal genocidio di massa che i Khmer rossi di Pol Pot consumarono dal 1975 al 1979 in Cambogia: "First they killed my father". La traduzione italiana del libro si intitola "Rouge" ed è edita da "Le vespe"


domenica, dicembre 15, 2002


NATALE ALLA CASA BIANCA - Anche alla Casa Bianca del Presidente degli Stati Uniti si stanno preparando per il Natale. Giusto per onorare gossip e feste ecco a voi le fotografie e i video sulle decorazioni natalizie della casa più famosa del mondo. Per gli amanti degli animali segnalo anche la presenza di un lungo video su Barney, il cane di Bush...


venerdì, dicembre 13, 2002


ARCHIVI OCURRÉNCIA - L'indice degli archivi di ocurréncia è praticamente scomparso. Non so perchè. Gli archvi invece sono vivi e vegeti (cioè i files esistono ancora tutti). Ho provato a seguire le indicazioni dell'Help di Blogger nella speranza di riesumare l'indice d'archivio, ma non c'è stato molto da fare: non ho ancora risolto un bel niente. Riproverò o forse riapparirà da solo, o boh?!?.Mi scuso per il piccolo disagio (e ovviamente anche la ricerca di freefind non funzionerà molto bene...) vabbè, è Natale anche per i software :)


L'ARCHITETTO DEL GOLF - La notizia che Tom Fazio sia considerato negli Stati Uniti il re degli architetti dei campi da golf non stupisce nessuno, anzi, forse solo me, che considero il golf uno sport certamente bellissimo, ma ad alto spreco di risorse naturali e, in molte zone, profondamente invasivo negli equilibri territoriali.
In generale convivono due distinte correnti di pensiero: quella che giudica negativamente i campi da golf, etichettandoli oltre che come devastatori ambientali anche quali simboli del capitalismo egocentrico, e quella dei simpatizzanti e degli accomodanti, che ne apprezzano i lati positivi, chiudendo un occhio sul resto.
Architetto curioso e creativo, animato da forte determinazione, in quasi 40 anni di attività Fazio ha progettato più di 150 campi da golf nei soli Usa, guadagnandosi la fama di miglior architetto dei green. La sua professionalità è richiesta in tutto il Mondo e di solito chi ha bisogno di lui non è certo uno che paga a rate o centellina sul tipo di festuca da seminare nelle decine di ettari investire dal progetto. Fazio ha lavorato, e lavora, per gli uomini più facoltosi d'America (e ora anche per quelli più ricchi del Mondo, nei Paesi dove il golf sta recuperando "terreno", è proprio il caso di dirlo, e fama), rifiutando, a volte, anche incarichi di un certo livello, per non allontanarsi troppo da casa e sentire nostalgia dei famigliari (ama la propria famiglia, ha sei figli e non sopporta di doversi allontanare per più di 700 miglia da casa).
In lui convivono due aspetti: la gioia di un lavoro creativo e impegnativo, e l'amore per il paesaggio che - tende sempre a precisare -cerca di non stravolgere mai, ma sempre di assecondare nelle sue flessuose curve e nella sue struttura.
Il processo di realizzazione di un campo è sempre diverso, poichè ogni volta ci si trova di fronte ad un differente paesaggio ed occorre studiare nei minimi dettagli ogni azione d'intervento, nonchè tenere conto di eventuali contrattempi (ad esempio imbattersi in una riserva archeologica). La sua è l'arte di adattare un luogo al magico mondo del golf.
Tom Fazio sarebbe, insomma, una specie di eco-archittetto del golf.
Il progetto più ambizioso e gratificante è stato lo "Shadow Creek Golf Club", creato dal nulla nel deserto del Nevada, per conto del re dei casinò di Las Vegas. Lì furono portati e trapiantati 25 mila alberi e convogliati artificialmente migliaia di galloni d'acqua. Entusiasmante, non c'è dubbio, ed ammirevole, sia per l'ingegno che per l'impiego delle risorse.


THE CITY OF KAFKA - Per chi di voi avrà la fortuna di andare a New York nei prossimi 30 giorni, segnalo un'interessante mostra dedicata a Kafka ed alla sua Praga, ovvero a quella parte di Praga che respira nei suoi romanzi. La mostra si intitola "The City of K.: Franz Kafka and Prague" ed è allestita al Jewish Museum, fino al 5 gennaio 2003.


giovedì, dicembre 12, 2002


INFOLIBRO - Il sito Info Libro si propone come punto di riferimento per tutte le persone che amano leggere libri che parlano di natura e viaggi:
"Il lettore che abbia interesse per romanzi, saggi o racconti nei quali la natura dei luoghi e la loro storia siano scenario insostituibile; il lettore che ami leggere le note di viaggio, i diari, le descrizioni di paesi e genti o colui che si appassioni alle avventurose imprese di vecchi e nuovi esploratori, troverà su Infolibro uno spazio..."
Purtroppo il sito non presenta un'ottima organizzazione delle informazioni e la navigazione risulta un po' incerta.


mercoledì, dicembre 11, 2002


EMAIL PROTEST - Via e-mail (e web) tutte (o quasi) le campagne in difesa dei diritti umani, dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile e altro. Tutto a portata di click ed e-mail.
"This is a resource for activist campaigns online, focusing on issues such as human rights, AIDS, environmentalism, corporate responsibility, and sustainable development. By linking to so many campaigns from one site, emailprotest provides the opportunity to surf the internet constructively by adding another voice to worthwhile international causes..."
La sezione dedicata i links è molto ricca ed interessante da consultare. Il sito si offre come punto di riferimento per navigare con maggiore ordine tra le molte forme di protesta tese contro gli abusi e e gli sprechi che ogni giorno feriscono il nostro Pianeta.


DENTI E POTERE - Ida Magli, dal suo Italiani Liberi, parla di denti e di come essi rappresentino, fin dagli albori antropologici, il potere e l'aggressione degli uomini (21 aprile 2002). Non capisco se ironizzi o sostenga l'inusuale iniziativa di Berlusconi definita di "odontoiatria sociale":
"È passato quasi sotto silenzio il ?Progetto di odontoiatria sociale? varato qualche giorno fa, ossia il piano per fornire gratis una dentiera agli anziani indigenti. Ebbene è questa la vera, la prima e inoppugnabile prova che il governo Berlusconi è del tutto diverso dai sistemi di governo cui gli Italiani sono stati sottoposti in tutta la loro storia."
di sicuro la sua lettura è davvero originale. Le conclusioni mi lasciano un po' perplessa ma mi hanno incuriosita e se vi va mi piacerebbe sapere che ne pensate.


GINO STRADA PER LA PACE - Sul Manifesto di ieri è comparso un articolo di Gino Strada, "Il nostro diritto", contro la guerra e contro tutta quella feccia di opinionisti e giornalisti che muovono a favore dei conflitti. Provocatorio e vero, come sempre. Ieri sera avrei voluto tanto partecipare alla fiaccolata per la pace organizzata dal gruppo Emergency di Forlì, ma non mi è proprio stato possibile e mi è dispiaciuto molto. Ho saputo però che l'iniziativa ha avuto successo in tutta Italia. Per un mercoledì col cielo porcellana e minaccioso di neve questa rappresenta una bellissima notizia, bella come il sole.


BABBO NATALE È MORTO? - Non credo che nessun adulto sano di mente e col cuore caldo potrebbe mai dire ad un bambino che babbo Natale non esiste o più drammaticamente che è morto. Invece qualcuno l'ha fatto: è accaduto in Inghilterra. Il reverendo anglicano Lee Rayfield ha confidato, ad un gruppo di bambini di cinque anni, che era assai stupito di come si potesse credere che un vecchietto grassoccio come Babbo Natale possa consegnare così tanti regali in così poco tempo.
"Se viaggiassero a quell'alta velocità le renne si incendierebbero" ha aggiunto poi il reverendo, nello smarrimento generale dei bimbi.
Come è comprensibile, questa rivelazione ha suscitato sdegno da parte dei genitori, che non hanno gradito questo inutile quanto sgradevole comportamento, poichè lesivo di un equilibrio idilliaco ed innocente che caratterizza i bambini di quell'età.
"I bambini non resteranno bimbi per sempre e dunque non è un buon lavoro quello di rovinargli una semplice e pura felicità come questa, come quella che essi scaturiscono dall'idea di Babbo Natale" ha affermato una madre. Come darle torto? Anche noi, qui in famiglia, abbiamo desiderio di coltivare, con i nostri bimbi l'idea magica e fantastica del Natale e di Babbo Natale con le renne. L'attesa dei regali, la magia della leggenda, la sorpresa di incontrare fisicamente il nonnetto più famoso del mondo, sono momenti meravigliosi che i bambini conserveranno nel loro cuore per sempre.
Il Natale è la festa dei bambini: si festeggia la nascita di un bimbo e dunque quale occasione migliore per festaggiare con i bimbi la loro festa? Non roviniamo anche a loro quello che ha rovinato a noi il consumismo.


martedì, dicembre 10, 2002


MA CHE PARLO, ARABO? - Durante la colazione, questa mattina, ho ascoltato, il buongiorno di Maurizio Becker su Radiodue (Radio due ha un sito orribile, non trovi niente di quello che cerchi...). Ogni mattina Maurizio presenta un libro (saggi, raccolte, romanzi, inchieste) intervistandone l'autore o il curatore (traduttore, editore, etc..). Oggi è stato il turno di Magdi Allam, editorialista del quotidiano La Repubblica ed esperto di islamismo, che ha da poco pubblicato presso Mondadori "Bin Laden in Italia ".
Magdi Allam ha parlato dell'islamismo presente in Italia e più precisamente delle sue molteplici frange estremiste. Tra i tanti discorsi affrontati, ce n'è stato uno che mi ha copita.
Ad un certo punto Becker ha ricordato il video di Bin Laden dove, secondo la traduzione ufficiale degli organi di stampa e di sicurezza italiani, i terroristi avrebbero potuto attaccare anche l'Italia, essendo questa ormai parte dei bersagli di futuri attentati. Dopo questo video, infatti, in Italia riecheggiò terrificante l'ombra della tragedia e per settimane tutti tememmo di ritrovarci vittime di una catastrofe internazionale.
Allam ha affermato che quella traduzione fu incorretta. "come: incorretta?" mi sono chiesta io - mentre il caffè rischiava di andarmi di traverso.
Traducendo correttamente il video non risulta nulla di tutto ciò: ovvero, l'Italia non sarebbe affatto tra i bersagli del miliardario terrorista. Il particolare agghiacciante è che questa fuoriviante traduzione fu pubblicata (e strombazzata dai media) esattamente il giorno prima in cui in Parlamento avrebbero dovuto votare per l'adesione alla guerra (cosa che poi si verifiò davvero).
Nel suo libro Allam denuncia l'incapacità e la superficialità degli organi di stampa che hanno in Italia il compito di tradurre documenti del genere. Dovevate sentirlo durante l'intervista: era esterrefatto. "L'arabo ha decine e decine di dialetti - ha detto Allam - occorre essere ben preparati, conoscere bene la lingua, non si può far circolare una notizia così approssimativa e gettare nel terrore e nell'angoscia un intero Paese."
Possibile che non siano stati capaci di interpretare correttamente fonti così importanti?
A questo punto sorge spontanea una domanda: si trattò davvero di un errore casuale, dovuto ad incapacità e inettitudine, o fu piuttosto un "errore voluto", calibrato per favorire un certo clima di terrore in Italia e dunque per giustificare la conseguente adesione dell'Italia alla guerra?
Non so a voi, ma a quetso punto a me viene da pensare di tutto...


USA LIBRI - USA libri è il sito di Maria Sepa dove, oltre ai dettagli sui servizi di consulenza e traduzione che offre, potete tener traccia delle novità letterarie americane ed inglesi. Molti i libri segnalati e molti i quotidiani statunitensi ed inglesi consultati.


lunedì, dicembre 09, 2002


CRISI ITALIA - Sono così nauseata da Berlusconi che fatico a parlarne. Ogni giorno i telegiornali ed i quotidiani riportano aggiornamenti sul suo operato e sulle sue affermazioni veramente agghiaccianti. Quell'uomo dovrebbe essere, nè più nè meno, cacciato non solo dal governo, ma dal nostro Paese, se in Italia c'è davvero rispetto per la Costituzione. Ma il mio dolore profondo va al di là della figura del premier, e si espande sulla maggioranza politica, su quell'insieme di personaggi torbidi e lugubri che invece di governare un Paese si stanno dividendo con le unghie la sua carcassa.
Ora Berlusconi spera vivamente di scalzare Ciampi dal suo posto e di conglobare la funzione presidenziale con quella di primo ministro. Il pretesto fittizio e accomodante è quello di modellare l'Italia sul sistema governativo Francese, ma in realtà, come ben dice Scalfaro,
"...il sistema presidenziale, come ricordavo, ha pregi e limiti. Ma la volontà di potere espressa dal premier rivela anche un'idea distorta del principio di maggioranza. Si ritiene che aver conquistato la maggioranza dei voti dia diritto a un potere assoluto..."
Sebbene il presidenzialismo Francese sia equilibrato da una salda democrazia, ciò non giustifica il fatto che anche in Italia debba relizzarsi, soprattutto quando le intenzioni del governo sono quelle di mettere pesantemente mano alla Costituzione per cambiare norme "a favore degli interessi di...".
Sono fortemente preoccupata per il futuro di tutti, dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro, dei meno giovani che sono costretti o desiderosi di cambiare impiego, perchè il nostro Paese è in crisi, è una barca sfonda alla deriva e nessuno sta facendo niente per risollevare la situazione.
Non stanno facendo niente. Bossi guida l'ariete che spaccherà definitivamente l'unione italiana, ferendo istituzioni pubbliche come scuola e sanità e cancellando le vie, ancora poche, di sussidio alle persone meno abbienti. Bossi, che ha un processo pendente sul capo, e che rischia una condanna, continua a blaterare e a chiedere "giustizia" per le Regioni, lui che nemmeno sa cosa sia la vera giustizia, dove stia di casa il "rispetto", lui che ha fallito per primo come politico, poichè essendo al governo si è impastato come tutti nelle "convenienze", nei favori, e anzichè risolvere il morbo a Roma, la vera causa della non funzionalità dei finanziamenti nazionali, restituendo così all'Italia la dignità di Pese libero e basato sul lavoro, si nasconde dietro a battaglie intestine che avvantaggeranno fazioni razziste. Non prendetevela a male, ma per me la Lega è un'associazione di razzisti.
Ciò che mi sgomenta non è sentire il premier affermare che i lavoratori cassa intergrati, per arrotondare gli stipendi, sono invitati a cercarsi un secondo impiego, magari anche in nero, perchè lui non ha alcun interesse autentico per il nostro futuro, per la stabilità del nostor Paese, ed ogni giorno si rivela per quello che è: un incapace, un buffone, un elargitore di menzogne e insulti, un politico inetto e falso, un allibratore, un torbido piazzista.
Ciò che realmente mi sgomenta è vedere quanta gente gli fa da spalla, quanti "servi" untuosi e bifidi lo affiancano in questo suo iter di massacratore della democrazia. Il centro destra sta distruggendo l'Italia, e con questo non voglio certo dire che in passato la sinistra o la dc non l'abbiano mai fatto: i nostri governi non sono mai riusciti ad "amare" il nostro paese, nessun politico è mai riuscito ad AMARE l'Italia, e a ripsettarlo, a parte qualche caso sporadico di personaggi che sono stati immediatamente "devitalizzati". Con questo dico che la l'otre della sopportazione è pieno e non possiamo più stare qui, inermi, a guardare passivamente come un gruppo di invasati dal potere e dal denaro spera di scananre il porco finchè è caldo (metafora un po' forte, ma abbastanza calzante).
Giornalisti, intellettuali, scrittori: a frotte si dannano per difendere il premier, per ammorbidire le assurdità che proferisce, per cancellare l'offesa mortale che egli, con la sua leggerezza aroggante, infligge alla dignità dei cittadini, di chi crede ancora nella "libertà". Sto male quando tutti si danno un gran da fare per negare l'evidenza di un Paese alla deriva: "la mafia? non esiste. tremonti ha sfasciato l'economia? no, non è vero. la sanità a pezzi? no, non è così. la scuola pubblica ferita e afflitta? no, solo accuse infondate. le grandi opere inutili o false promesse? no, che dite, non è vero. il mercato del lavoro in cresi? non è colpa nostra."
Non mi capacito di questa ostinata volontà generale di negare l'evidenza, di consideraci tutti come stupidi: gli intellettuali di destra appoggiano Berlusconi e la sua masnada di farabutti perchè hanno qualcosa da guadagnare.
In quest'Italia del "Lei non sa chi sono io...", in questo Paese del "più arrogante e del più furbo", nessuno fa niente per niente, e dunque ogni apprezzamento e difesa a favore di Berlusconi è fatta con un seondo fine. È, ovvio.
Ferrara, come Feltri, pasteggia sulle carcasse che cadono attorno alle manovrine di governo, ma la loro ipocrisia sta nel non schierarsi: difendono e sostengono gente come il premier, ma non si schierano, non si espongono.
Da dietro le inferriate del perbenismo e della mediocrità, sputano sentenze credendosi "più furbi".
Non esistono ammortizzatori sociali efficaci, non ci sono valide riforme industriali che reggano ai colpi inferti dal mercato in crisi, non c'è la volontà di adeguare l'offerta alle emergenze sociali, ambientali e di sviluppo.
L'UE si sta aprendo all'est: circoleranno più merci e più persone e se non saremo capaci di affrontare questa apertura con una politica economica adeguata rischieremo di slittare al fondo della classifica di benessere, sopaccando il Paese in due tronconi sociali, divisi da redditi.
L'Argentina, come epilogo, come modello, non è poi così lontana, ma noi abbiamo molte risorse, sia intellettuali che tangibili: si tratta solo di amare di più i principi e gli ideali che hanno creato l'Italia, che stanno alla base dela nostra società, e di rispettare quell'amore ancestrale incondizionato che ci ha regalato quetso presente.


domenica, dicembre 08, 2002


EINSTEIN IN LOVE - Esce anche in Italia la biografia, o quasi biografia, di Albert Einstein, intitolata "Einstein Innamorato" e scritta da Dennis Overbye, il quale nell'introduzione si premura di chiarire:
"Per essere esatti, questa non è una biografia di Einstein. Ce ne sono già in abbondanza negli scaffali delle librerie. Invece, il mio obiettivo è stato quello di riportare in vita la sua gioventù, di mettere in luce il giovane uomo che compiva i fatti per i quali il vecchio, l'icona, viene riverito."
Einstein aveva l'eccentricità e la sbadataggine per le facezie di poco conto tipiche dei geni. Giovane irruente e carismatico, Albert conquistò parecchio come scienziato (in primis il Nobel per la Relatività, 1921), ma perse molto come semplice uomo, accumulando una serie mesta di fallimenti nella vita privata (famiglia, matrimonio). Sposato con Mileva ebbe tre figli e un'amante, Elsa, che abbracciò dopo aver abbandonato definitivamente la moglie, alcuni mesi dopo aver conseguito il premio nobel per la fisica.
L'ordine rigoroso della scienza forse lo aiutava a rimettere un poco d'ordine in quel gran casino che era la sua vita sentimentale ed affettiva. In seguito alla morte della seconda moglie si tuffò in una serie corposa di relazioni fugaci, senza mai pensare al matrimonio (e come dargli torto, del resto...). L'avvento del regime nazista e i venti di guerra lo costrinsero a lasciare la Germania per gli Stati uniti, per ricominciare tutto da capo, tutto dal principio. Riuscì a salvarsi, come avrebbero voluto fare in tanti.
Prendendo spunto da questi fatti scarabocchio una riflessione sulla fuga in senso lato, non solo da oppressioni esterne, da altri, ma soprattutto da se stessi: certe volte "scappare" sembra rappresentare l'unico modo per cancellare tutto e ricominciare da zero, fingendo di essere cambiati, di essere diversi, volenterosi di riscattarsi. Ci si convince che era l'unica cosa logica da fare, l'unica medicina. La lontananza aiuta, dicono, a dimenticare. Sarà vero? Temo di no. Le cicatrici te le porti dentro, con te.


JERUSALEM - Oggi ho visto il film "Jerusalem" (1997) del danese Bille August (lo stesso che ha girato "Il senso di Smilla per la neve"). A dispetto di alcune recensioni negative, a me il film è piaciuto molto, sia per come è stato concepito e girato, sia per i temi trattati: società, religione, ideologie, potere, famiglia, destino.
Ad alcuni potrà sembrare un po' trave o fin troppo prolisso (dura quasi 3 ore): ne ho apprezzato l'ampia simbologia (a volte sfiora il surrealismo, ma sempre in modo molto poetico) ed i numerosi squarci paesaggistici che lo caratterizzano, nonchè il coraggio di parlare schiettamente di come la religione possa trasfigurare la realtà e di come essa divenga la principale causa di divisione degli uomini, anzichè nodo d'unione. Sono sempre gli uomini che fanno della religione ciò che vogliono: a volte un cuscino dove rifiugiare il pianto, a volte una lama affilata per condannare i fratelli al proprio egoismo, altre volte ancora una luce di speranza per il proprio cuore disperato.
Il Cristianesimo, religione di cui si parla in questo film, è stato "cambiato" fin troppe volte dagli uomini, attraverso interpretazioni di comodo o di parte, miserabili, tanto da rinchiudere le persone in coercizioni e giudizi piuttosto che liberarle attraverso gli insegnamenti di Dio.
Le ideologie prendono il sopravvento sui deboli e le persone afflitte dal dolore. In ogni gruppo, in ogni comunità sociale c'è sempre un leader e spesso questi rischia di perdere il controllo approfittandosi del proprio ruolo, a proprio vantaggio.
Ho trovato "Jerusalem" un film molto intelligente e delicato, che, sebbene sia ambientato alla fine dell'800, tratta tematiche molto attuali.
Siamo noi gli artefici del nostro destino, anche se, per chi lo crede, c'è un disegno prestabilito che guida i nostri passi. Tutto ciò che siamo e saremo dipenderà unicamente dalle nostre scelte, dalla nostra volontà: nessuno potrà appropriarsi della nostra coscienza, del nostro "sentimento". E l'uomo che si approfitta della debolezza dei fratelli per dominarli, con ideologie e terrore, è il più vile e meschino. Purtroppo non sempre c'è una giustizia degli uomini pronta a riparare questi torti, questi abusi. Pare invece esista, sempre, una giustizia divina: pochi però sanno realmente dove sia...


sabato, dicembre 07, 2002


CUBA LIBRO - L'embargo e la politica abbastanza repressiva di Fidel castro hanno privato Cuba di molti beni e servizi. Cuba è una specie di paese incastonato nella storia, apparentemente immobile, una specie di fotografia di se stesso scattata negli anni '50, per cui girare per le strade dell'Havana equivale a muoversi dentro ad un film, dove fa da padrone lo stridente accoppiamento del benessere pre anni '50 con l'imbalsamata povertà odierna. I libri sono considerati beni di lusso e, in molti casi, beni fuori legge. I motivi sono essenzialmente due: la povertà e la censura governativa, che si alimenta anche di una certa dose di bigottismo. Gli scrittori non nelle grazie del governo non vengono pubblicati. Ogni libro, in generale, è pubblicato una volta sola; nessuna ristampa. Ma la maggior parte dei testi non arriva nelle librerie nè nelle biblioteche: nonostante l'altissimo numero di case editrici e di rivenditori, la maggior parte dei libri è strozzata dalla censura governativa. È evidente come gli scrittori cerchino di pubblicare i propri testi all'estero, soprattutto in Messico e in Colombia.
Il popolo cubano è letteralmente tenuto nell'ignoranza, è volutamente imprigionato nel "non sapere" e molte notizie di arte e cultura non giungono se non dopo mesi. Cuba è, per molti aspetti, tagliata fuori dal resto del mondo.
Per leggere un libro o ci si accontenta di acquistare copie usate di romanzetti russi sciaquetti, ereditati del dominio russo, oppure si comprano titoli all'estero (pagandoli in dollari, ma sono troppo costosi) oppure ci si rivolge al mercato nero. Esiste infatti un vero e proprio "spaccio" di libri anonimo e criptato, equivalente, per le modalità, allo spaccio di droga.
Chi cerca un determinato libro contatta un rivenditore, che di solito non ha che pochi titoli e tutti abbastanza poco interessanti, soprattutto per chi studia all'università o fa ricerche. Il rivenditore a sua volta contatta un mediatore che si farà trovare su appuntamento. la transazione è fatta.
Questa modalità la possiamo trovare anche da noi, in italia, ma non per scambiare libri, bensì armi.
L'ignoranza è un'arma potente in mano ai governi ed è la prima malattia di un popolo, ma per fortuna la passione per la conoscenza, l'amore per la storia e la cultura, l'istinto di sopravvivenza, aiutano ad abbattere barriere di censura.
Per una volta il mercato nero ha una buona funzione.


ORIENT EXPRESS - Alcuni anni fa, a Venezia, in attesa di salire sul treno che mi avrebbe riportata a casa, gironzolavo in stazione in cerca di un posto dove riposarmi. Ad un certo punto, su di un binario appartato, arrivò un treno bellissimo, tutto luccicante e lustro. Era l'Orient Express che nel suo tragitto da Londra all'Oriente fa spesso tappa anche a Venenzia. Che spettacolo! Vi assicuro che viaggiare su quel treno deve essere emozionante, e per la Stora che si porta appresso, e per la sua bellezza e particolarità. Inutile aggiungere che esso sia un treno per ricchi, anzi, per gente assolutamente ricca, ma anche per nostalgici e per avventurosi, capaci di sopportare giorni di viaggio per arrivare in luoghi raggiungibili con l'aereo in poche ore. In questo caso si può ben dire che è il viaggio che diverte ed affascina, non la meta raggiunta. Un po' come la crociera. Questo treno è ritonato alla ribalta delle cronache nel 1985, anno i cui ha ripreso a funzionare. Esiste tutto un business attorno all'Orient Express, enorme, e in termini di passeggeri ed entrate, e in termini geografici, tanto che è stato "esportato" anche negli Stati uniti (il Paese con meno fantasia al Mondo, che ha nominato le proprie città come le città europee già esistenti...). In America non utilizzano certo il treno originale, ma sono riusciti ad importare un'idea vincente, che associa il turismo al trasporto, in un'atmosfera lussuosa di sicuro impatto emotivo.


venerdì, dicembre 06, 2002


OCURRÉNCIA NEWSLETTER - Ho ripristinato la funzionalità della newsletter. Non si sa per quale motivo si era inceppata, impedendo, suppongo, anche le iscrizioni. Ora ha ripreso a funzionare, ma sospetto sarà vulnerabile ad altri guai. Come tutto ciò che "vive" su Internet, del resto.
Bloglet offre un servizio di newsletter per blog molto interessante ed utile: se cercavate qualcosa di simile per il vostro blog, ecco, questo servizio fa per voi. Se invece volevate semplicemente iscrivervi alla mia newsletter, bhè, potete farlo subito !:)


SPACE ADVENTURES - La vostra vita privata non è abbatsanza eccitante? Non scattano le vertigini di fronte ai mille casini della vostra famiglia? Avete solo hobbies noiosi e da poltrona? Allora Space Adventures fa per voi: mille avventure originali da vivere sulla Terra o nello Spazio, alla scoperta di zone inesplorate, di fenomeni naturali e culturali ignoti, sempre vivendo sul filo del rasoio.
Bhè, che dire, l'agenzia aerospaziale che gestisce tutto questo, l'Aviomar Italiana, non ha avuto una brutta idea, anzi, credo abbia scaltramente giocato la carta della curiosità e dell'avventura, sensazioni che tanto strimolano noi esseri umani. Molte delle proposte sono interessanti ed affascinanti, come ad esempio quella di partecipare all'eclissi totale di sole che è avvenuta in australia qualche giorno fa. Sono "svaghi" un po' costosi, ovviamente, ma per chi dispone di denaro rappresentano sicuramente una valida alternativa a Capri, Portofino, Coritna...


WORLD PRESS REVIEW - World Press Review è una rivista (e ora anche sito) che offre notizie da tutto il Mondo, attraverso gli articoli di riviste e quotidiani. Per la tipologia dei contenuti direi che esso sia l'alter ego statunitense di Internazionale, ma credo sia nato prima. Sicuramente da consultare.


PROJECT BANDALOOP - L'amore per la danza e per le sperimentazioni scenografiche, nonchè la passione per il viaggio e l'esplorazione, hanno stimolato Amelia Rudolph a fondare il Project Bandaloop, un corpo di ballo che si esibisce arrampicandosi su monumenti artificiali o naturali, creando effetti visivi assai suggestivi e coreografie sognanti, leggiadre, metafisiche.
Nato nel 1990, il progetto ha avuto molto successo e lo staff si esibisce 15-20 volte l'anno, soprattutto negli Stati uniti, paese d'origine. Peccato, dico io, sarebbe bellissimo poterli ammirare anche in Italia, magari appesi agli acquedotti delle nostre città. Questa specialità si chiama "ballo verticale" e l'idea del progetto è nata dopo una scalata in montagna... altro che Manolo !:)


AUDIBLOG - Vi rinnovo l'invito ad aderire quotidianamente ai sondaggi auditel proposti da AudiBlog.
Avete guardato la televisione ieri sera? E se sì che cosa avete visto? E vi è piaciuto? L'auditel facciamocela noi, perchè la tv ritorni ad essere un servizio per i cittadini e non un mero business dei partiti. (Chi può e vuole aggiunga un link all'iniziativa sul proprio sito.)


mercoledì, dicembre 04, 2002


RESTYLING - Una piccola pensata per segnalarvi che Libreria Ocurréncia non solo sta cambiando il vestitino, ma sta pure accrescendo la sua timida redazione. :) Vi aspettiamo tutti sul forum !:)
In tema di restyling vi segnalo inoltre il rinnovo de Il pallone d'Achille.


lunedì, dicembre 02, 2002


QUOTIDIANI E INTERNET - Il futuro dell'editoria online sembra proprio essere a pagamento. Nonostante l'ingente presenza di pubblcità in ogni foggia e dimensione (dai banner .gif ai banner flash, dai text ads fino alle pagine "interstitial" di pubblicità che precedono gli articoli - o che invadono a tutto schermo il monitor) pare che nessuna redazione riesca a sopravvivere senza criptare una porzione consistente del proprio lavoro, rivelandola solo ad abbonati paganti. Anche El Pais ora è a pagamento, esattamente come l'Economist, anzi, molto di più, visto che ben poco è rimasto da vedere aggratis.
Non c'è niente di male, ovviamente: aggiornare un sito di un quotidiano non è cosa da ridere, richiede molto lavoro, molta "mano d'opera" e velocità (aggioramenti continui, anche notturni), dunque "costa".
A me però salta la mosca al naso. Nonostante sia del tutto legittimo offrire a pagamento un servizio che prima era gratuito (e pagandolo forse ora sarà molto più approfondito ed abbondante di prima), mi fa "male" pensare che Internet si sta "chiudendo" a riccio per motivi finanziari, e che come sempre verrà aperto solo dal denaro. Vale dunque sempre e solo il discorso della libera controinformazione? E per quanto questo tipo di informazione resterà libera dal tornaconto? Dobbiamo veramente rassegnarci all'idea di una Rete nata come una bolla di sapone e finita negli ingranaggi di un registratore di cassa?
Questa credo sia una delle prossime sfide di internet... avete commenti da offrirmi ?:)


ESERCIZI DI STILE - Zop propone un gioco letterario, ispirato al celebre libro "Esercizi di stile" di Raymond Queneau. Il brano da variare ("incipit") è breve. L'iniziativa, nata in sordina e propagandata via e-mail, pare avere successo. Partecipate numerosi, sarà divertente! :)


domenica, dicembre 01, 2002


1° DICEMBRE CONTRO L'AIDS - Oggi si festeggia la Giornata Mondiale contro l'Aids. La LILA ha proclamato per oggi una giornata non solo di commemorazione della lotta strenua e coraggiosa contro l'Aids, ma anche un momento di lutto nazionale, poichè il governo Berlusconi non ha mai sostenuto veramente la campagna di prevenzione:
"Mentre le infezioni sono in aumento proprio attraverso rapporti sessuali non protetti, i ministri Sirchia e Moratti scoraggiano con la loro iniziativa 'uso del profilattico, creando confusione, ambiguità e incertezze sulla sua efficacia oltre ad associarlo a valori, giudizi e situazioni negative, esponendo la collettività tutta a rischi altissimi, come del resto è la storia dell'Aids ad insegnarci."
Grazie governo, grazie Italia: ci facciamo sempre riconoscere.
Lo sappiamo tutti: la prevenzione è, ora, l'unica arma efficace che abbiamo a disposizione per tutelarci da questa orribile malattia. 1 dicembre / Giornata mondiale contro l'Aids Dunque c'è poco da aggiungere a ciò che si dice ovunque: usare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali o a rischio e fare periodicamente il test dell'hiv.
Speriamo la ricerca non verrà ostacolata (e qui ce ne sarebbe da dire...) e che nelle farmacie arrivi al più presto non solo il vaccino per l'hiv, ma anche una cura efficace e meno costosa per salvare la vita a chi si è ammalato. Attualmente la situazione di chi si cura è migliorata: è calato il numero di pillole da assumere e si sono alleviati gli effetti collaterali, ma la strada è ancora lunghissima. E ancora c'è tanto da fare, a mio avviso, per combattere i pregiudizi che stanno alla base di questo morbo. Le persone infette in molti casi sono già condannate dalla collettività, che le giudica e le ghettizza.
Aiutiamoci a salvarci.


RABBIT! RABBIT! - Buon primo dicembre a tutti quanti! Dicembre è l'ultimo mese dell'anno, quello gravido del Natale e di tutti i buoni propositi (e i buonismi) di cui non si è stati capaci di dare atto durante l'anno. È anche il mese, dopo agosto, delle vacanze per eccellenza, di quelle ferie "bianche" o tropicali che renderanno felici i più arditi tra noi e, questo è terribilmente vero, il mese più "costoso", visto che ci dissangueremo tra cenoni, regali, auguri, fiori. Un augurio speciale a chi compirà gli anni durante questo mese e a chi ha deciso che dal prossimo anno cabierà qualcosa di fondamentale nella propria vita: casa, lavoro, fidanzato/a. Il mio pensiero va anche ai bambini, i primi destinatari delle festività natalizie: che questo sia un mese più rispettoso e promettente per l'infanzia.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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