Ocurréncia - Libri, cinema, arti, biografie ed attualità | Clicca per tornare alla home page

> OCURRÉNCIA

> ARCHIVI

> IN EVIDENZA

martedì, dicembre 10, 2002


MA CHE PARLO, ARABO? - Durante la colazione, questa mattina, ho ascoltato, il buongiorno di Maurizio Becker su Radiodue (Radio due ha un sito orribile, non trovi niente di quello che cerchi...). Ogni mattina Maurizio presenta un libro (saggi, raccolte, romanzi, inchieste) intervistandone l'autore o il curatore (traduttore, editore, etc..). Oggi è stato il turno di Magdi Allam, editorialista del quotidiano La Repubblica ed esperto di islamismo, che ha da poco pubblicato presso Mondadori "Bin Laden in Italia ".
Magdi Allam ha parlato dell'islamismo presente in Italia e più precisamente delle sue molteplici frange estremiste. Tra i tanti discorsi affrontati, ce n'è stato uno che mi ha copita.
Ad un certo punto Becker ha ricordato il video di Bin Laden dove, secondo la traduzione ufficiale degli organi di stampa e di sicurezza italiani, i terroristi avrebbero potuto attaccare anche l'Italia, essendo questa ormai parte dei bersagli di futuri attentati. Dopo questo video, infatti, in Italia riecheggiò terrificante l'ombra della tragedia e per settimane tutti tememmo di ritrovarci vittime di una catastrofe internazionale.
Allam ha affermato che quella traduzione fu incorretta. "come: incorretta?" mi sono chiesta io - mentre il caffè rischiava di andarmi di traverso.
Traducendo correttamente il video non risulta nulla di tutto ciò: ovvero, l'Italia non sarebbe affatto tra i bersagli del miliardario terrorista. Il particolare agghiacciante è che questa fuoriviante traduzione fu pubblicata (e strombazzata dai media) esattamente il giorno prima in cui in Parlamento avrebbero dovuto votare per l'adesione alla guerra (cosa che poi si verifiò davvero).
Nel suo libro Allam denuncia l'incapacità e la superficialità degli organi di stampa che hanno in Italia il compito di tradurre documenti del genere. Dovevate sentirlo durante l'intervista: era esterrefatto. "L'arabo ha decine e decine di dialetti - ha detto Allam - occorre essere ben preparati, conoscere bene la lingua, non si può far circolare una notizia così approssimativa e gettare nel terrore e nell'angoscia un intero Paese."
Possibile che non siano stati capaci di interpretare correttamente fonti così importanti?
A questo punto sorge spontanea una domanda: si trattò davvero di un errore casuale, dovuto ad incapacità e inettitudine, o fu piuttosto un "errore voluto", calibrato per favorire un certo clima di terrore in Italia e dunque per giustificare la conseguente adesione dell'Italia alla guerra?
Non so a voi, ma a quetso punto a me viene da pensare di tutto...


 


> PENSATE LINK-OLÀ



Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

ocurréncia
Il contenuto di questo sito è protetto da
Creative Commons License