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venerdì, dicembre 20, 2002


BILLÈ IN VESPA - Ieri sera Sergio Billè, presidente della Confcommercio, corredato da un chilo di cannoli siciliani (che produce, con grande suo orgoglio) era ospite a Porta a Porta di Bruno Vespa, insieme ad un sacco di altri ameni personaggi politico-mediatici: dalla Mussolini, che sembra sempre più somigliante ad una comparsa uscita da un film di Nanni Loi, all'ex miss Italia Capua. Unica voce autorevole: uno statista dell'ISTAT.
Di che hanno parlato?
Dell'euro e dell'inflazione che ci sta spezzando le reni senza pietà. Vespa, stranamente, ha esordito con una serie di domande pertinenti e contingenti: perché c'è l'inflazione? Perché i prezzi salgono, per quale reale motivo? Perché non sembra proprio ci sia motivo, a parte il cambio lira-euro.
Cosa avreste risposto voi? Avreste, come me, sostenuto, a spada tratta: stiamo stracciando i portafolgi per l'effetto euro, perché siamo un Paese di approfittatori e al governo abbiamo solo acuti geni della finanza che per combattere l'inflazione hanno proposto solo l'introduzione dell'euro di carta.
Ora, non voglio sparare cifre perché non le ricordo bene tutte, ma voglio solo accennare al fatto che gli alimenti vegetali (verdura e frutta) sono cresciuti del 14 % solo negli ultimi 8 mesi. Pazzesco. Il pesce pure è raddoppiato, come un sacco di altri prodotti alimentari che, stranamente, invece costano meno in Francia, grande importatrice di prodotti alimentari italiani.
Billè ovviamente, con le sue sembianze porcine ed il suo viscido applomb del magnate industriale che unge ogni cosa che tocca, ha sminuito tutto, con frasi del tipo "L'inflazione se c'è ci sarà un motivo". Geniale! "E poi a ben vedere è solo al 2,8 % e non è la più alta dell'Europa": come dire, siamo nella cacca però non ci sguazziamo da soli.
Dunque, non abbiamo materiale sul quale lamentarci, poichè potrebbe andare peggio.
Ma a noi semplici cittadini garberebbe andasse meglio di come sta andando, perché lo scorso anno si stava molto meglio ed ora ci ritroviamo in mutande, senza lavoro, senza sbocchi occupazionali e con il caro vita alle stelle. Come se non bastasse, e non è dietrologia ma indignazione, il governo non fa gli interessi del Paese e di chi paga le tasse, ma esclusivamente degli evasori fiscali.
La morale della puntata di ieri sera è stata: chi ha i soldi se ne frega dell'inflazione, poiché essendo ricco può spendere ciò che vuole per comprare ogni cosa, può pagare anche 5 euro una cassetta di lattuga che 12 mesi fa ne costava 2.
Chi è povero, o mediamente benestante, invece, dovrà rassegnarsi a tirare la cinghia, a rinunciare a tante cose. Insomma, dovrà rassegnarsi a sopravvivere. Questa, signori, è l'Italia delle libertà.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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