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lunedì, febbraio 02, 2004


ALESSANDRO DEL LAGO

Il sociologo Alessandro Del Lago pubblica, per i tipi Feltrinelli, "Non-persone. L'esclusione dei migranti in una società globale", un saggio sull'immigrazione in Italia, che in particolare analizza gli effetti dell'immigrazione clandestina sulla coscienza collettiva italiana e i comportamenti sociali. Il libro è destinato a suscitare molte polemiche e si propone come una torcia accesa e puntata sulle paure del nostro Paese, sulla malcelata volontà di governo di alimentare in noi la fobia del "nemico".
"[Nel libro] i meccanismi sociali, politici e cognitivi che fanno dell'immigrato ''il'' nemico pubblico della società contemporanea, in una fase come quella attuale contrassegnata dalle dinamiche della globalizzazione."
Un'occasione intelligente e necessaria per riflettere ancora una volta su di un fenomeno complesso e dilagante come quello dell'immigrazione clandestina in Italia, un Paese opulento e geloso che fatica a condividere la propria fortuna e che soffre nell'affrontare questa nuova emergenza umanitaria. Siamo troppo presi da noi stessi, impauriti da un passato affamato e disperato, che ora ritorna nelle vite di altri popoli. Siamo impreparati a stare dalla parte di chi offre l'aiuto, con criterio, sentimento e carità. Siamo spettatori indecisi e diffidenti di uno spettacolo terribile.
"Nel descrivere gli umori più profondi della società italiana l'autore - tra i più importanti sociologi italiani - si schiera in modo deciso, in un libro polemico, documentato e destinato a far discutere, perché in gioco sono i lineamenti fondamentali della convivenza civile e i contenuti più profondi su cui si regge la nostra democrazia."


 


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