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sabato, novembre 01, 2003


MICHELE SERRA - Michele Serra, a differenza di chi il crocifisso vuole toglierlo da tutti i muri e da chi invece lo difenderà col proprio corpo, propone una soluzione intermendia ma, probabilmente, infattibile:
"... sancito il principio, si stabilisce che in ogni nuovo edificio pubblico - scuola, tribunale, ospedale - non devono essere esposti simboli di fede, perché lo Stato è la casa di tutti. Quanto al già edificato, e già arredato da crocifissi e altro, si condona munificamente, nella profonda e serena convinzione che ogni muro debba rimanere come è stato concepito e osservato dai milioni di italiani che ci sono passati davanti. ..."
Le conclusioni dell'originale proponimento sono abbastanza prevedibili: anche secondo Serra - come nell'idea di altri intellettuali ascoltati in questi giorni - la decisione ultima dovrebbe passare dal popolo, dai cattolici e non, perché nessuna maggioranza potrebbe mettere tutti d'accordo e decidere per tutti, sebbene il cristianesimo sia la religione predominante in quest'Italia che è sempre più multiculturale, multietnica, multireligiosa - con anche un sacco di persone che invece non si interessano affatto di religione, in nessun filone.
Voi accettereste di affrontare un referendum su questo problema?
Le reazioni di fronte alla sfuriata di Adel Smith - che non ha perso occasione per offendere e diffamare apertamente il crocifisso, la religione cristiana ed il Papa - sono state tante e continueranno a moltiplicarsi nei prossimi giorni, interessando via via non solo esponenti politici e della Chiesa, ma soprattutto le persone comuni, il pubblico, noi tutti. E se c'è chi si interroga sul potere mediatico ed il reale scopo polemico di Adel Smith, altri criticano le modalità in cui, nei vari talk show si è parlato di questo problema o intessono congetture su chi potrebbe, dall'alto, manoivrare questo fenomeno, disceernendo sui vantaggi di manipolazioni mediatiche e di concetto - in parole povere, Adel Smith è pedina di qualcun altro???.
Le domande precipitano come meteoriti infuocati dal contatto con l'atmosfera terrestre: si sarebbe creato tanto scompiglio se a sollevare la questione fosse stato un musulmano qualunque, non collegato a nessuna associazione di rappresentanza? E se a parlarne fosse stato un ebreo stanco di assecondare una Stato mutuato al cristianesimo ci saremmo meravigliati allo stesso modo o sentiti cos? oltraggiati? In questi casi se ne sarebbe parlato con minor scandalo, ragionando maggiormente sui cambiamenti epocali che stanno investendo il nostro Paese, oppure con maggiore cattiveria?
(tutte domande degne di un RiEducational Channel..)
Seguire tutti i dibattiti è quasi impossibile, purtroppo (questa mattina ad esempio su raitre, alle 8.30 circa, Rai Educational ha dedicato un'interessante mezz'ora a questo tema, con ospite Gad Lerner - che ha parlato della sentenza dell'Aquila propio sette gg fa su "l'Infedele"), ma vale la pena di stare con le antenne diritte, perché se ne sentono delle belle - e delle assurde!


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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