lunedì, novembre 10, 2003
L'ANELLO CHE NON TIENE
Se ne è parlato anche recentemente su alcuni quotidiani, dove si è cercato di capire perchè la destra italiana si identifica col libro più famoso di Tolkien, "Il signore degli anelli", che tutto pare fuorchè un romanzo ispirato ad ideali di destra, o almeno a quelli sbandierati da Forza Italia, Alleanza Nazionale e soprattutto dalla Lega. In un governo in cui la diversità di idee diventa una leva utilizzata per scardinare tutto, anzichè per rintracciare un punto comune valorizzando la ricchezza di prospettive, e dove l'antisemitismo si maschera da diritto di tutela delle tradizioni locali, mi pare alquanto insolito che ci si rifaccia agli insegnamenti del professor Tolkien. Il saggio di Lucio Del Corso e Paolo Pecere, "L'anello che non tiene", tenta, attraverso una lettura "alternativa" dell'opera, di spiegare quello che la favola di Frodo e della Compagnia dell'anello dice ma che i più tra noi non riescono a cogliere, sostenendo tesi molto distanti dal testo stesso. La lettura proposta si rivela una lettura fin troppo interpretata, come a dire che si tenta di far dire a Tolkien quello che non ha voluto scrivere.
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