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mercoledì, novembre 05, 2003


BERNARD-HENRI LÉVY

Due sere fa il filosofo francese Bernard-Heri Lévy è stato ospite nel programma di approfondimento "8 e mezzo" di Ferrara e Palombelli, per parlare del suo ultimo libro "Chi ha ucciso Daniel Pearl?" uscito anche in Italia grazie a Rizzoli e dedicato ad Adam, il bimbo di Daniel nato pochi mesi dopo il suo barbaro e terribile assasinio. Rolli ne ha parlato diffusamente, mentre io ho acquistato solo ieri il libro - e vi invito a leggerlo, anche affittandolo in biblioteca, perchè mi pare sia non solo interessante ma anche alquanto allarmante.
Lévy sostiene - tra le tante sue sconcertanti rivelazioni, che aiutano a capire meglio che cosa sia veramente questo terrorismo islamico internazionale e da chi è portato avanti - che il giornalista Daniel Pearl è stato ucciso probabilmente perchè era sulla pista di un personaggio molto importante, ben più di Bin Laden, persoanggio che potrebbe spiegare meglio molti dei recenti attacchi terroristici accaduti nel mondo.
Insomma, Pearl sembra essere stato giustiziato anche perchè pericoloso, colto con le mani su documenti e rivelazioni scottanti. ma ciò che più mi ha colpito - e di cui anche Rolli parla - è l'analisi di Lévy fatta sui terroristi e la spiegazione che essi sono in qualche modo figli della nostra stessa occidentalità e che conoscono meglio di quanto pensiamo la nostra cultura, le nostre idee.
Ci troveremmo insomma di fronte ad una minaccia ben consapevole delle proprie forze e delle debolezze occidentali e molto più pericolosa di quanto crediamo. Ecco, ora non voglio farla più tragica di quanto sia in realtà, ma le argomentazioni di Lévy sono tanto importanti quanto meriteoli di riflessione e la mia mente non può ignorare certe considerazioni.
Leggete il suo libro.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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