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domenica, maggio 04, 2003


RELIGIONI - Sono sempre stata restia nel parlare di religione, in particolare di quella a cui mi sento più vicina, il Cristianesimo, non perchè non mi importi di confrontarmi su quest'argomento, ma perchè ho capito che in mezzo alle varie polemiche non potrei difendere la Chiesa o il Dogma in sè ma finirei per difendere me stessa, perchè la religione è un sentimento. Analogo ragionamento l'ho trovato, con mia sorpresa, nelle lettere di Flannery O'Connor - scrittrice americana degli anni '50.
Tutti ci sentiamo più o meno coinvolti in un privato percorso spirituale che comporta il mettersi in discussione come esseri umani al fine di raggiungere un tanto semplice quanto ostico traguardo: quello della presa di coscienza della nostra esistenza. Le risposte che cerchiamo posso giungere da molte campane, si tratta sempre di scegliere quella più vicina alla nostra visione d'insieme, come direbbe la O'Connor.
Sono sempre più convinta che la religione, qualunque essa sia ed in particolare il Cristianesimo, non può essere assorbita dai libri così come si farebbe con un teorema, nè dai manuali. Il cammino spirituale, come tutti i nostri sentimenti va vissuto in prima persona nella realtà. Lo stesso Dio Cristiano non si è accontentato di spedirci i 10 comandamenti attraverso Mosè - e davvero poteva dire "ragazzi, questi sono i precetti e le regole, adeguatevi..." ma non è andata così - ma è sceso sulla Terra, in sembianze umane, per incontrare l'uomo.
Qualunque idea abbiate della spiritualità, un fatto resta immutato: la religione è un incontro.
Essa è qualcosa che ti accade ad un certo punto della tua vita e che ti si rivela sotto forma di persona.
Leggendo la notizia del Papa accolto con gioia a Madrid sono ritornata su questa considerazione, ovvero che il Cristianesimo è un incontro che in qualche modo - e misura - cambia la tua vita, non solo per ciò che ti dice, ma perchè diventa carne nella tua esistenza, perchè è qualcosa di vivente, ora, nella tua vita. Gesù Cristo incontrò di persona gli apostoli ed essi videro in lui un amico, una persona che parlava al loro cuore, alle porzioni più profonde del loro animo ed era lì. Ecco perchè il Papa gira per il Mondo come un pazzo o perchè i missionari vanno nei posti più dimenticati del pianeta, perchè il verbo della speranza e della vita - che si oppone a tutte le forme di morte - passa unicamente attraverso la carne dell'uomo, la sua voce, i suoi occhi, i suoi errori e il coraggio di rimettersi ogni volta in discussione.
Le teorie non ci servono a niente se esse non diventano vita attorno a noi, se non prendono la forma di umani che tengono alla nostra sorte più di quanto ci sembra tenere personalmente.
Non ho mai sopportato la "propaganda" casa per casa che ci propinano i testimoni di geova - pur con tutto il rispetto che serbo per le loro convinzioni - perchè la religione non si promuove come si farebbe come un detersivo.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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