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giovedì, maggio 15, 2003


AMELIA ROSSELLI - Amelia Rosselli nacque nel 1930 inFrancia, da Carlo Rosselli, uno dei capi italiani della Resistenza antifascista, e da Marion Cave, un'attivista cattolica irlandese. Il padre decise di trasferire la propria famiglia in Francia dopo essere fuggito da una prigione fascista. Nel 1937 fu assassinato insieme al fratello Nello e dopo l'occupazione nazista della Francia, nel 1940, Amelia, la madre ed i fratelli si spostarono prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti.
Questo è il travagliato esordio della vita di Amelia Rosselli, poetessa etnomusicologa del '900, sanguigna e profonda, generosa di sentimenti e sogni, volitiva e fragile, donna.
"La sua poesia, "suggestiva e potente", si ritaglia un posto assolutamente unico nel panorama letterario italiano; quest'isolamento è acuito dall'atteggiamento di estraneità sempre tenuto dall'autrice nei confronti del mondo intellettuale, il che ha fatto sì che i suoi lavori abbiano ottenuto solo in minima parte i riconoscimenti che a parere di diversi critici meriterebbero."
Cosè Olivia Trioschi parla di Amelia Rosselli, della sua poesia che era innovativa, linguisticamente musicale, voce dell'animo che si apre senza interlocutori, schietto, diretto.
Amelia non ebbe vita facile, per la Storia che le tagliò sogni acerbi e certezze infantili, per le difficoltà sociali e fisiche, per l'impervia via della scrittura - sulla quale tuttavia ebbe la fortuna di incontrare uomini sensibilissimi che l'aiutarono, come Levi, Pasolini e Calvino.
Le liriche di Amelia sono ritmo, sono un tam tam uscente dalla spina dorsale, fari roteanti, rombo basso e corposo.
L'11 febbraio del 1996 Amelia si tolse la vita.
"Per Amelia Rosselli la lingua non è una patria ma il luogo stesso dell'esilio. Il padre Carlo e lo zio Nello assassinati in Francia da sicari fascisti quando lei aveva sette anni, l'adolescenza e la giovinezza trascorse a Parigi, negli Stati Uniti, in Inghilterra e infine a Roma, gli studi musicali, l'amicizia con il "poeta rurale" Rocco Scotellaro, morto troppo presto - tutto questo la segna inevitabilmente, incidendo sempre di più nella sua vita il marchio di quella sofferenza psichica che ne sancirà anche l'ultimo capitolo."
Per conoscere meglio la vita e la poesia di Amelia Rosselli consiglio due libri. Il primo è "Memorie", libro di prosa autobiografico che racconta tre fasi distinte della vita di Amelia: uno scorcio dell'infanzia; la vita dopo la separazione dal marito, con l'attività letteraria, i figli e l'impegno patriottico durante gli anni di guerra e il primo antifascismo; l'impegno politico del padre. Il secondo libro è una ricca raccolta di poesie, intitolata "Le poesie", edita da Garzanti.
"Vestiva spesso di nero e le sue parole nervosamente sussurrate risentivano di quella lotta interiore e della consapevolezza del suo estenuante corpo a corpo con la vita. Una voce un po' metallica intonata all'enfasi dei ricordi, la alternanza di alti e bassi con cui scandiva la metrica dei suoi versi nelle pubbliche letture..." (da Wolf)
Prendete le poesie di Amelia, staccate il telefono, chiudete le finestre della vostra stanza, spegnete la radio e la televisione, fate il silenzio attorno a voi, accendete una luce tranquilla e quieta e leggete a voce alta: la musica di Amelia vibrerà nei vostri polmoni, il suo ritmo martellerà lungo le vostre ossa, che dai talloni conducono alla coscienza, e riepirà in un attimo la casa, le braccia, gli occhi.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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