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venerdì, marzo 14, 2003


ORIANA FALLACI - Con tempismo ammirevole, Oriana Fallaci rispunta tra le pagine del Corriere della Sera di oggi, con l'articolo "La rabbia, l'orgoglio e il dubbio". Ne ho preso notizia stamani, durante la colazione, mentre ascoltavo "il ruggito del coniglio" di radiodue (programma sempre divertentissimo ed intelligente).
Con tutto il rispetto per la giornalista - che ne ha viste veramente di tutti i colori nella sua vita e che ha raccontato cronache d guerra dai posti più infernali del secondo dopoguerra - continuo a pensare che questa guerra imminente di Bush e Blair contro Saddam per "la libertà e la sicurezza mondiali" non solo non si debba fare adesso, ma non sia affatto giusta.
Rimango perplessa davanti alle classificazioni che pretendono di classificare le guerre in base alla loro legittimità. Non credo ci sia mai stata una guerra "giusta", ma solo conflitti inevitabili, punti di non ritorno, soluzioni disperate ed estreme, messe in atto in nome della sopravvivenza e della difesa della dignità umana. La seconda guerra mondiale è lì a ricordarci che dopo lo scempio che essa ha rappresentato occorre evidenziare come le guerre siano non "giuste" o "ingiuste", a mio avviso, ma "contrattabili". Prima di scatenare un conflitto, oggi più che mai, occorrerebbe giocare tutte le altre carte disponibili sul banco delle contrattazioni internazionali e cominciare a pesare tutti, anche i giudicanti.
Il pacifismo, il dialogo, la diplomazia internazionale, sono opzioni importanti, che possono scalzare l'idea di guerra nella mente dei "giusti". Restano tuttavia tutte cose che Bush figlio non conosce affatto.
Lo stesso Bush senior ha riconosciuto come l'attuale presidente degli Usa non sia stato capace di dialogare col resto del Mondo, non solo con Saddam e alleati, ma soprattutto con la vecchia Europa, sempre più divisa in due tronconi - e speraimo che l'UE si salvi. Bush non ha idea di cosa sia la mediazione, cosa implichi mantenere amicizie di lungo termine, cosa richieda mantenere la "Pace" sulla Terra. Ma come biasimarlo, lui nememno sa cosa significhi il termine "Pace", nè può avere un'immagine del "Resto del Mondo".
Ciò che mi amareggia non è leggere opinioni contrastanti - perchè dalla diversità di pensiero nascono i confronti più fertili e fruttuosi ed abbiamo bisogno di divergenze d'opinione per individuare la strada da seguire - ma bensì notare come si stia cercando in tutti i modi di legittimare un conflitto di cui non c'era bisogno e di come si provi a fomentare l'opinione pubblica contro Saddam e i suoi orrori dittatoriali, senza considerare tutto il resto, tutto il resto del mondo che in questo caso è soprattutto rappresentato da "superpotenze".
La Fallaci non mi ha mai convinta a cambiare idea e nemmeno questa volta ha scalfito la mia opinione, sebbene abbia letto il suo intervento con interesse. Continuo a credere che la "non guerra" sia l'unica soluzione accettabile, visto che il concetto di "Pace" rimane o imbavagliato o fin troppo soggettivo.
Io voto per la "non guerra".


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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