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venerdì, marzo 28, 2003


EFFETTI COLLATERALI - Leggendo l'articolo di Piero Sansonetti pubblicato su l'Unità di oggi, "Aiuti, non arriva nulla. Bush: guerra lunga. Il Pentagono invia altri 110 mila soldati", ho dolorosamente riflettuti sugli effetti collaterali di ogni guerra, su ciò che accade dopo lo sgancio delle bombe e su tutte le emergenze che compaiono dopo una settimana di bombardamenti. Perchè nessuno ferma questa follia? Non sono suffcienti i fatti? Non sono sufficienti le assurde ed ingiustificabili affermazioni dei "signori della giustizia"?
Mentre l'Occidente è tutto occpato ad organizzare salotti che parlino di guerra, con esperti bellici che illustrano sulle cartine come si muoveranno le forze anglo-americane (vedi alla voce Nativi), e si dà molto da fare per inventarsi tavole rotonde ove analizzare le reazioni dell'esercito iracheno o sezionare ed interpretare le notizie frammentarie e falsificate che provengono da Bassora e Baghdad, in Iraq la gente - civili - semplicemente muore. La morte mai era sembrata così assurda, inquietante eppure logica come in questa guerra.
Sembrava una guerra "buona" ed invece ci si stupisce che essa faccia dei morti.
Non solo la popolazione irachena muore per causa delle bombe e delle incursioni dei "giusti", ma rischia la vita per mancanza di cibo, acqua e medicine. Bush doveva "liberare" un popolo da una dittatura imposta - secondo le sue "comode" scuse - e si è ritrovato a massacrare un Paese che non solo non aveva realmente chiesto questa democrazia "fast food", ma che ora è costretto ad eseguire le richieste del patto "oil for food", ovvero pagare la vita col petrolio, solo perchè questo giace sotto ai loro piedi. Bush concede la vita in cambio dell'oro nero, del suo potere.
Vàzquez Montalban sostiene che Bush è un "loco" che si crede il re del mondo. Di sicuro è un "loco".
Gli aiuti umanitari non possono raggiungere i feriti in Iraq perchè ancora Stati uniti e Inghilterra non l'hanno previsto nè concesso.
Blair "pensa" che Saddam stia meditando di usare armi chimiche: queste per lui sono prove sufficienti per continuare la guerra. Bush osanna alla "vittoria", senza rendersi conto che sta uccidendo un morto. L'iraq, con tutto il suo patrimonio culturale e storico, sta morendo in una seconda morte, inflitta in nome di un Dio sconosciuto.
E intanto dall'Italia sono partiti i Parà, chiamati all'ordine dagli Usa e ignorati dal nostro governo: B. insiste su di una partecipazione di facciata, ma ormai è chiaro a tutti che la situazione è sfuggita di mano.
Fermate la guerra. Fermate questa assurda follia economica di morte.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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