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mercoledì, febbraio 19, 2003


SADDAM - Visto che in questo periodo si parla molto di Iraq segnalo l'ultimo libro di Magdi Allam, editorialista di Repubblica esperto di medio oriente, che racconta la vita di Saddam Hussein: "Saddam. Storia segreta di un dittatore". Saddam è nato non voluto e la sua sofferenza è iniziata presto, fin dalla gestazione: sua madre, una maga indovina, rimasta vedova e addolorata dalla perdita anche del primogenito, non voleva avere più bambini ma attendeva già Saddam. Lo stesso nome "saddam" significa "disgrazia". Magdi Allam racconta la storia di paura, di dolore e angoscia che è la vita di Saddam e con grande professionalità chiarisce molti punti oscuri relativi alla dittatura di Hussein e alla situazione Irakena, nonché sul terrore attuale della guerra.
"L’inizio della carriera che ha condotto Hussein a diventare quello che è: una persona psicologicamente malata..."
L'analisi di Allam è spietata: il rais è vissuto sempre nel terrore della morte e nell'angoscia. Sin da bambino viveva in perenne stato di allerta (temeva continuamente per la sua incolumità) e smise ben presto di fidarsi di chi gli stava attorno. Lavorò per anni per la Cia. Ha governato l'Iraq con il bastone, mettendo in ginocchio il paese arabo più ricco dal punto di vista culturale e delle risorse umane. L'occidente però, ed in particolare il governo Bush-padre, ha assecondato la terribile cattiveria di Saddam e dunque è in parte "connivente" delle sue pazzie.
Allam sostiene senza indugi che la guerra di Bush è sbagliata, che non si deve assolutamente scatenare un conflitto, ma che è indispensabile fermare Saddam, soprattutto per il male che ha inflitto al suo popolo.


 


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