lunedì, novembre 18, 2002
- Già da un paio di mesi è uscito in Inghilterra, Canada e Stati Uniti il nuovo libro di Naomi Klein, "Fences and Windows", del quale è possibile leggere la prefazione (in eng.) sul sito nologo.org. "Fences and windows" non è la prosecuzione di "No Logo", il primo celebre libro della Klein, nè un nuovo attacco alle multinazionali, ma un'ampia raccolta di interviste, interventi, articoli, rilasciati dall'autrice durante questi ultimi tre anni, passati in giro per il mondo a soddisfare un'agenda sempre più piena di appuntamenti, mentre il movimento no-global stava formandosi e cominciava ad ingrossarsi il dibattito controverso sulla globalizzazione e sulle nuove modalità di vita e di "essere società", di "fare il mercato" e di "globalizzare" il mondo, proprio alle porte di questo nuovo millennio.
"Fences and Windows collects Naomi Klein's most notable articles and speeches, many of them never before published, on such issues as NAFTA, genetically modified organisms, and economic fundamentalism. This book also reflects on the nature of resistance: the street protests that have shocked and energized millions, the purpose of carnival-style subversion, and the apparent disorganization that is the movement's great strength."
Il numero di due settimane fa circa della rivista Internazionale mi pare abbia proprosto la traduzione dell'intervista a Naomi Klein apparsa su AlterNet: "Naomi Klein Gets Global".
E dopo la battuta al vetriolo snocciolata dall'Economist "Questo No logo ormai è un logo", e suppongo condivisa da molti di noi (io stessa, ammetto, ho fatto assunzioni del genere), con l'uscita di "Fences and windows" la Klein inaugura un Fondo monetario ("Fund"), che raccoglierà buona parte delle entrate ottenute dalla vendita del libro e che finanzierà "... militanti «global», i paesi poveri del mondo piccolo e la speranza di trovare insieme, prima o poi, la «via d´uscita» oltre lo steccato (da fuori registro)".
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