Ocurréncia - Libri, cinema, arti, biografie ed attualità | Clicca per tornare alla home page

> OCURRÉNCIA

> ARCHIVI

> IN EVIDENZA

mercoledì, novembre 20, 2002


ERNESTO SÁBATO - Conoscete Ernesto Sábato? Sì? Bravi. Io non lo conoscevo, non sapevo niente della sua vita e delle sue opere, ma dopo aver letto un articolo su l'Unità, nella sezione cultura di 2 ieri, a lui dedicato, ho iniziato a farmi mille domande sulla vita, sul senso delle nostre battaglie, piccole o grandi, sui desideri di pace e di equità, sul senso di giustizia e diritto, sul bisogno di difendere le idee, sulla società moderna.
Per chi non ne sapesse nulla accenno che Sabato è uno scrittore argentino, considerato l'ultimo patriarca della grande stagione letteraria del suo paese.
Sabato è un uomo molto coraggioso e, ritengo, coerente, che non ha mai ceduto alle catene del regime nè al potere e che ha accettato l'esilio come forma di lotta all'arroganza. Curioso della vita e dei suoi meccanismi biologici e meccanici (conseguì il dottorato in fisica) e appassionato di vita, di storia, di intelligenza e di arte (insegnò filosofia e ha scritto molti libri) Ernesto Sábato è vissuto all'insegna della "resistenza", della scirttura contro il regime e contro il pessimismo.
Ho letto uno stralcio del suo ultimo libro, "La resistencia", proposto sempre su l'Unità e che parla della vergogna, sentimento che ormai l'uomo moderno, arricchito e arroccato sui vari gradini di potere ed abuso, non prova quasi più.
La vergogna è un sentimento importante, non è vero che non serve. Ci sono momenti della vita in cui ci si dovrebbe vergognare e piangere per la propria misera meschinità. Altre volte, invece, occorrerebbe combatterla, poichè essa è la vergogna degli altri che ci viene butatta addosso, come quando vorremmo sostenere una determinata scelta nella quale molto crediamo ma l'opinione generale esterna diverge innesorabilmente da noi e dunque ci sentiamo sbagliati e proviamo vergogna (e questo è un caso diffuso, ma che, non solo nella letteratura dei sentimenti, occorrerebbe combattere con tutte le forse disponibili).
La vergogna, quella utile, quella di cui parla Sabato, aiuta a recuperare misura e logica, a ripristianre i livelli accettabili di "individualità", per chi, ovviamente, sceglie di vivere in una comunità. Ernesto scrive:

"[...] Un valore è andato perduto: la vergogna. La gente non si vergogna più. Succede che, mescolate alle persone per bene, possiamo incontrare con ampi sorrisi, certi tipi accusati della peggiore corruzione. In passato le famiglie di questi tipi si seppellivano in casa, mentre i corrotti oggi vengono trattati come ogni altra persona, e le televisioni li invitano e li intervistano col garbo una volta riservato ai signori. [...]"

Non posso non consigliarvi la lettura del libro "La resistencia" (il settimanale Clarín pare lo renda gratuitamenente disponibile online in formato e-book). Vi invito a riflettere sul'attaualità di questi giorni, che ci riporta notizie assolutamente allarmanti di politici che stanno distruggendo non solo la democrazia ma il sistema giudiziario tutto, rivoltando le regole basilari di diritto, equità e giustizia.
I nostri politici non combattono la corruzione nè i corrotti, anzi, li proteggono e, come ha detto anche Travaglio, combattono strenuamente i giudici ed i magistrati che da sempre (soprattutto dallo scandalo Mani Pulite) cercano di combattere la corruzione.
Tutto il mondo ride di noi. Italia, vergognati.


 


> PENSATE LINK-OLÀ



Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

ocurréncia
Il contenuto di questo sito è protetto da
Creative Commons License