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sabato, ottobre 26, 2002


CASO CALVI - Ne saprete di sicuro più di me e duinque sarei felice se poteste scrivermi qualcosa in proposito nella zona commenti. Per iniziare questo discorso segnalo una notizia sconcertante: "la Repubblica: Roberto Calvi fu ucciso". "ROMA - Roberto Calvi fu "suicidato". Queste, in sintesi, le conclusioni dei periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari di Roma Otello Lupacchini di indagare sulla misteriosa morte a Londra del presidente del Banco Ambrosiano. [...] Ora arrivano le conclusioni dell'inchiesta, che smentiscono l'ipotesi del suicidio e sostengono invece la tesi dell'omicidio, che si sarebbe consumato in un cantiere situato sulla sponda del Tamigi distante circa cento metri dal ponte londinese dove Calvi fu trovato impiccato. Il corpo del banchiere, insomma, sarebbe stato condotto sotto il Blackfriars Bridge e lì fu inscenato il falso suicidio." (la Repubblica, 24 ott 2002)
Questo è un ennesimo scheletro nell'armadio del nostro caro Stato italiano. Il presidente del vecchio Banco Ambrosiano si era rifugiato a Londra, dopo il crollo della sua banca, in fuga da qualcosa di "grosso". La sua morte (avvenuta il 12 giugno dell'82 a Londra) per decenni è rimasta avvolta nel mistero e le numerose indagini svolte, prima da Scotland Yard e poi dalla polizia italiana, portarono alla delineazione di un misterioso caso di "suicidio".
Sono di quest'anno invece due notizie sorprendenti che smentiscono le montagne di carta redatte sugli atti investigativi, accumulate in vent'anni di domande: qualche settimana fa a Milano, "nel caveau dell'agenzia del Nuovo Banco Ambrosiano di corso Magenta", è stata ritrovata una misteriosa cassetta di sicurezza intestata a Calvi e a sua madre, che contiene numerosi documenti, molte "carte importanti", che forse si riveleranno cruciali nello svelare il movente e i mandanti dell'omiciodio del "banchiere di Dio".
"Il contenuto di quella cassetta potrebbe finalmente svelare uno dei misteri d'Italia, un affaire dove a vario titolo sono stati coinvolti faccendieri, "collaboratori" di servizi segreti, cardinali e mafiosi. " (F. Viviano, La Repubblica, 12 ottobre 2002)


 


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