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lunedì, luglio 15, 2002


sono appena rientrata da un dibattito pubblico sulla giustizia, imperniato attorno all'ultimo libro del giudice forlivese Michele Leoni, "Giustizie", (edizioni Experta) che tratta delle molte giustizie, condivisibili o meno, oneste o ipocrite, che popolano le aulee dei tribunali e le piazze delle nostre città. Anzi, forse è più corretto dire che parla delle ingiustizie legalizzate, ovvero di quando il diritto, inteso come disciplina, si sgancia ignobilmente dal senso di giustizia. Il libro è davvero molto interessante, ma il dibattito che era stato organizzato per questa sera è risultato scontato, inutile e gonfiato: parole e parole, citazioni storiche e ricami politici, nessuna reale e grave riflessione. la gente non vuole teorie, ma fatti, non se ne fa quasi nulla delle filosofie, vuole fatti. L'unico che ha detto qualcosa di decente è stato l'autore. Gli altri, tre esponenti politici equamente spartiti tra destra e sinistra, hanno solo riempito la piazzetta di parole aerostatiche e plastificate: hanno fatto la loro parte, quella dei politici.... avrei voluto domandar loro che giustizia c'è nel vedersi cambiare la costituzione italiana per assecondare le esigenze privilegiate di pochi, o nel vedere che il governo, pur di insabbiare illeciti gravissimi cambia le leggi "scomode", per poter andare incontro agli interessi misogini di singoli personaggi arricchiti e arroganti. avrei voluto domandar loro che giustizia c'è stata a genova l'anno scorso, durante il G8 e che giustizia ancora c'è stata a napoli nel marzo dello stesso anno. avrei voluto capire e farmi spiegare dove giace la giustizia nelle nostre burocrazie intricate e macchinose, micragnose, che strangolano i più deboli. avrei voluto domandare che giustizia c'è nella nostra odierna sicilia assetata, quando al governo tutti smentiscono l'esistenza di una realtà radicatissima come quell mafiosa. avrei voluto avere risposte concrete, risposte a fatti ingiusti. ma il vento gelido di una serata nuvolosa e carica d'acqua mi ha costretta ad abbandonare anzitempo la manifestazione: sono sicura di non aver perso nulla, nessun ospite "illustre" avrebbe risposto a queste ipotetiche e legittime mie domande. però peccato, poteva essere un dibattito serio, e invece, come al solito, gli invitati si sono parlati addosso, sorridendo... deludente. un plauso, però, va all'autore, che mi è sembrata una persona assennata e coerente.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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