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martedì, luglio 09, 2002


regalate libri
un'e-mail di Chiara di questa sera mi ha fatto venire in mente un pensiero che ora vorrei enucleare rapidamente. proprio qualche giorno fa meditavo su cosa fossi capace di regalare agli amici, alle persone care e la conclusione del mio meditare è stata assai rapida e semplice, poichè mi sono scoperta piuttosto monotematica in tema di regali e povera di fantasia direbbero forse in molti. infatti di solito io regalo libri. i libri sono l'oggetto in assoluto che mi viene meglio da regalare e credo rappresentino al meglio l'idea del regalo, perchè sono semplici nella forma e nella struttura, ma assai complessi come contenuti e significati e si spendono bene in qualunque momento. esiste un libro adatto ad ogni occasione se ben ci si pensa e questa cosa, nella sua sciocca limitatezza, ha dello straordinario. non fateci caso, mi esalto spesso per cose semplici, sciocche e piccole: sono fatta così. è ovvio che un libro va letto nel momento giusto. conservo regali letterari da anni: essi aspettano il momento giusto per essere da me letti. amo regalare libri: ogni mio amico ha ricevuto, prima o dopo, un libro da me, o lo riceverà. ma più di tutto amo regalare libri letti. "ooooh!" sento riecheggiare un gemito di stupore e scandalo dal pubblico, là in fondo. "libri letti? cioè vuoi dire usati?" sì, lo ammetto, usati. amo regalare libri già letti. da me ovviamente. "Tirchia!" no, semplicemente amo regalare libri miei perchè il libro è un oggetto strano, che va oltre lo spazio ed il tempo e pulsa di vita propria, assorbe gli umori di chi lo legge, prende la forma delle mani che l'hanno sfogliato. regalare un libro letto significa regalare un po' di sè. "straordinario!" no, solo particolare. mi pace pensare che posso regalare un mio libro ad un amico che potrebbe trarre giovamento dalla lettura di quella storia. ma adoro pensare di potergli donare una parte di me, che può aver riso o pianto su quelle pagine o che può aver dissenatamente o lucidamente pensato a lui mentre leggevo quel libro. il massimo sarebbe regalare un libro segnato, zeppo di appunti e digressioni personali, fatte a matita o a biro. mi rendo conto che è una cosa un po' particolare e che non tutti potrebbero apprezzare questo fatto del "già letto", del "libro usato e rovinato", ma per me è una cosa quasi irrinunciabile e il non poterlo fare a volte mi fa star male. i libri sono fatti un po' di tutti noi, in ogni storia c'è una parte della nostra vita, così unica eppure così diffusamente ripetuta. non siamo fatti in serie, per carità, ma le storie della gente sono circoli di fumo che vanno e vengono. i libri raccolgono la testimonianza secolare dell'esistenza umana. regalare miei libri è una cosa che mi fa stare proprio bene. una volta in un bellissimo romanzo di carmen martin gaite lessi una riflessione analoga, eviscerata dal protagonista. egli sosteneva che fosse un delitto ingabbiare in una biblioteca un libro letto. i libri ci restano dentro, come mi ha saggiamente scritto Chiara tempo fa, e vengono come assorbiti dalle nostra ossa. i libri sono pezzi di cielo, pezzi di esseri umani e vanno tramandati. essi contengono la saggezza e la follia della gente, sono la porta da attraversare per accedere alle vie del mondo, sono il buio e la luce e bruciano di vita. una mia carissima amica ha la casa piena di libri e di altri oggetti analoghi che raccontano strie di persone: i film. dovreste vederla, questa mia bellissima amica: ha gli occhi scuri e appuntiti e da tutto ciò che fa, da come si muove, da cosa dice, si evince che è innamorata pazza della vita. la sua esistenza, credo, sia un inno alla vita. bhè, non ho resistito e le ho regalato un mio libro: come potevo non farlo? chissà, magari questo volumetto ora non è più tra le sue mani leggere, e un po' mi spiacerebbe, lo ammetto, o forse è in viaggio in altre mani o sta dormendo dentro ad un cassetto. comunque sia, la parte più bella l'abbiamo vissuta insieme e ne sono soddisfatta. i libri vanno acquistati. i libri vanno letti. ma soprattutto i libri vanno regalati, a chi si pensa, a chi si vuol bene, al proprio nemico privato. regalate libri.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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