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martedì, luglio 16, 2002


ho appena salvato uno scarabeo dalla morte per schiacciamento mezzo ciabatta. Era steso sul pavimento con il corpo appoggiato sulla schiena sferica, inerme e sbigottito. l'ho caricato su di un foglio A4 l'ho depositato sul davanzale della finestra di questo studiolo. dovreste vederlo, è verde metallizzato con sfumature azzurre e gialle. ha sei zampette dentate e due antennine ritte con la punta a pallina, il muso con microfauci e occhietti a biglia. è un po' confuso, scuote la testa a destra e a sinistra e sembra non capisca cosa diavolaccio gli sia successo. "Oh che volo!" starà pensando. Sì, sì, ha tutta l'aria di interrogarsi su quale tipo di acrobazia sfrenata l'abbia spinto ad avventurarsi nei meandri casalinghi di una famiglia di distratti umani. pare non abbia le idee molto chiare, è confuso e forse non ha alcuna intenzione di spiaccare il volo. "Ehi coleottero metallico! - gli ho detto - adesso piove ma te ne puoi andare, ok? E vedi di non entrare più dalle finestre, chè se stavolta ti è andata bene non è detto che tu avrai altrattanta fortuna alla prosisma acrobazia. E salutami le api che pare stiano estinguendosi...." Ho richiuso la finestra, forse il mio piccolo scarabeo stordito ha bisogno di privacy e tranquillità per meditare una fuga in piena e totalizzante libertà. Buon volo, confettino biologico psichedelico.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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