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domenica, dicembre 28, 2003


IRAN

Il terribile terremoto di qualche giorno fa che ha interessato una vasta area dell'Iran ha provocato migliaia di morti e danni incalcolabili, riducendo intere città a cumuli di macerie, cadaveri e sabbia.
"L'umanità ha perso una delle sue meraviglie: la cittadella di Bam, andata distrutta dal terremoto che ha colpito la regione di Kerman nel sudest dell'Iran. Il quartiere storico di Bam era un gioiello architettonico costruito con argilla rossa del deserto Dasht-e Kavir. Proprio la fragilità di questo materiale - che ha resitito per cinque secoli - non ha retto al sisma di 6,3 gradi della scala Richter"
Gli abitanti di quelle città hanno perso tutto: averi, amici, parenti. Il suolo col suo urlo di terracotta ha strappato loro il passato ed il futuro, costringrendoli alla disperazione, ad invocare un dio che non sembra commuoversi alla loro pena. Osservare il fumo levarsi dalle dune squassate dalla furia della natura rende la vita un concatenarsi di ingiustizie incomprensibili. Ci si chiede inevitabilmente il perchè di tanto orrore, senza riuscire a trovare una risposta logica. Si resta allibiti da tanta devastazione, dalla miseria che ha preparato il palcoscenico per tanta distruzione. Case d'argilla e vento, fondamenta di sabbia, strade polverose e inesistenti sulle cartine: tutto ora è un miscuglio eterogeneo di lacrime, sangue e deserto. Non ci sono colpevoli o forse tutti lo sono, chi ha costruito quelle case, chi le ha progettate, chi non è ancora riuscito calcolare il logaritmo giusto che preannuncia le scosse telluriche. L'11 settembre, pur con tutto il suo profondo e inestinguibile dolore, ha trovato le risposte che cercava, ha fatto giustizia secondo i ragionamenti degli uomini, ha consegnato alla Storia e alle famiglie di chi è rimasto un brandello di ricompensa morale. In Iran nessuno pagherà per questa catastrofe e troppe domande resteranno aperte, ad ammufficre nei mesi, perchè quel paese non è l'America opulenta, non è l'Europa generosa e protezionista, e nessuno potrà risolvere l'enigma della terra e dei suoi strappi nè proteggere più la bellezza seducente e misteriosa di quell'Oriente che tante volte è rinato dalla sabbia dell'oblio collettivo. Guardi l'Iran e senti il gelo nelle vene, perchè sai che sei stato più fortunato dei suoi abitanti solo per una manciata di migliaia di chilometri.


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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