mercoledì, ottobre 01, 2003
VITA SACKVILLE WEST - Se non fosse stata per l'intensa quanto breve relazione che Vita Sackville West ebbe con Virginia Woolf - che tra i tanti avvenimenti fruttò a Virginia lo splendido e ironico "Orlando" - il suo nome non avrebbe goduto della fama che si trascina da decenni, anzi, più probabilmente si ritroverebbe abbastanza ignorato da molti e sconosciuto ai più. Nata da una famiglia nobile e sposata al diplomatico Harlod Nicolson - nella più stucchevole tradizione inglese dei matrimoni di convenienza e compromesso tipici della Londra di inizio '900 - Vita Sackville West fu legata al circolo Bloomsbury e si dedicò principalmente al fascino del giardinaggio, della poesia e della letteratura, oltre che alle belle donne. Era un personaggio particolare: arrivista, indipendente e molto astuto. Utilizzò con intelligenza le proprie amicizie influenti nel campo della politica e della letteratura per farsi un nome e cercò di lasciare un "segno sul mondo" attraverso opere di poesia e narrativa - in gran parte pubblicate dalla Hogarth press di Leonard e Virginia Woolf. Il suo è uno stile aggraziato e sinuoso, che ben si coglie ed apprezza, ad esempio, nel suo vasto epistolario, ma che non l'ha consacrata, con suo postumo dispiacere - I suppose - a poeta del secolo. Il Saggiatore ripropone due suoi testi che da tempo non erano reperibili. Il primo è l'intenso "Passaggio a Teheran", che racconta dei suoi lunghi soggiorni in Persia e in Medio Oriente al seguito del marito. Il secondo testo invece è un romanzo d'amore con delitto: "Il diavolo a Westease". Per chi volesse saperne di più su quest'autrice segnalo altri due libri: Archinto presenta in catalogo il carteggio tra Vita e il marito, "Vita e Harold", mentre La Tartarga ha pubblicato nel 2002 "Adorata creatura", un volume che raccoglie le lettere di Vita a Virginia.
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