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mercoledì, ottobre 22, 2003


JOHN PILGER - Segnalo, per la lettura, un lungo articolo sull'Afghanistan di J. Pilger - cronista di guerra - pubblicato domenica scorsa su "Il manifesto": "Afghanistan, l'anno zero di una tragedia". A due anni da quella guerra tutt'altro che "giusta e condivisibile" e dopo le recenti nuove ed inquietanti minacce d'attacco mosse da Bin Laden contro gli Stati Uniti e contro tutti "i Paesi sostenitori della guerra contro l'Afghanistan" - o contro "il vero" terrorismo, come sostiene Chomsky - è bene riprendere un discorso lasciato a metà che prevedeva questo paese, l'Afghanistan appunto, come sfondo scenografico e storico - oppure, detta meglio, come scusa internazionale per giusitficare ben altro.
"Era la mia prima visita in Afganistan. In una vita spesa in giro per i luoghi del mondo in tumulto non avevo mai visto niente di simile. Kabul è uno scorcio di Dresda nel 1945, contornata da macerie anziché da strade, dove la gente vive in edifici crollati, come vittime di un terremoto in attesa dei soccorsi. Niente luce né riscaldamento: solo apocalittici fuochi che bruciano tutta la notte."


 


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Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

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