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mercoledì, aprile 09, 2003


ALDA MERINI, POETESSA - Non comprendo (nè sorrido) l'ironia di Giuseppe Genna di Camilla che denigra la poesia di Alda Merini.
"Ora, tutti sappiamo che vita di merda ha fatto la Merini: un bruttissimo karma manicomiale e affettivo. Figuriamoci se la sua vita è stata più bella della sua poesia: c'è da non leggere le sue poesie. Infatti ve lo consigliamo: non leggete le poesie della Merini."
Credo che il signor Genna non si possa nemmeno immaginare cosa abbia passato Alda Merini rinchiusa dentro a quel manicomio, dove ha subito l'elettroshock e perduto una parte importante della sua esistenza, nè quale peso abbiano le sue parole.
Forse il signor Genna non ha mai letto niente di Alda Merini, probabilmente nemmeno il libro che tenta di recensire. È tutto occupato a criticare Vincenzo Mollica, che non sarà un gran critico letterario, ma che con la Merini non c'entra molto, se non per il fatto che ne ha curato una raccolta di poesie.
Verrebbe da domandarsi cosa intenda il signor Genna per poesia. Forse non bastano i sentimenti, il dolore o la sensibilità per scriviere poesie? Davvero occorrerebbe chiedergli che cosa sia per lui la poesia, visto che nemmeno Hikmet lo soddisfa e Gibran lo trova addirittra insopportabile.
O forse il signor Genna farebbe bene a domandarsi cosa significhi recensire un libro o criticare un'opera letteraria, senza cercare di comprendere prima chi è la persona che l'ha scritta: parlare da saccente di cose che non si conoscono forse non fa fare una gran bella figura.
Credo che tra il ritenere brutta un'opera ed offendere la persona che l'ha scritta ne passi un bel po'.
Bhè, parafrasando il signor Genna mi sento di girarvi un consiglio:
"Non leggete le recensioni di Giuseppe Genna."


 


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