Ocurréncia - Libri, cinema, arti, biografie ed attualità | Clicca per tornare alla home page

> OCURRÉNCIA

> ARCHIVI

> IN EVIDENZA

sabato, novembre 16, 2002


TELEVISIONE - Nell'85 Marguerite Duras scriveva: "Non ci sono più i villaggi in Europa. C'è solo la televisione (Di fatto questa estate 1985 è stata talmente brutta che le persone si sono rimesse a leggere...) [...] La televisione agisce come un erbicida. Ha ucciso qualsiasi vita di società. Quando ci si vede adesso si parla di televisione, di quello che si è visto." Diciassette anni fa Duras scriveva questa riflessione. Io la trovo molto attuale, soprattutto in riferimento a questo ultimo anno. Ho smesso di guardare la televisione da mesi, da prima dell'estate, e non mi sono pentita: ho riscoperto molte altre cose, molte altre attività più interessanti da seguire, come uscire di più. Non è vero che se non guardi la televisione sei tagliato fuori dal mondo, come in molti affermano. Mi riscopro più informata di chi la guarda sei-otto ore al giorno.
L'effetto dell'invenzione della televisione che più palesemente mi sgomenta è questo aver separato la gente, questo aver spezzato il dialogo che faticosamente si era costruito e questo aver diradato le riunioni tra amici e conoscenti nei luoghi pubblici. In casa mia la televisione ha avvizzito troppi sentimenti, ha devitalizzato il dialogo, ha rappresentato, insomma, la fine delle illusioni e l'inizio del silenzio assoluto. Scheletri del passato che per fortuna si stanno sgretolando progressivamente nell'armadio.
La televisione informa, quando vuole, ma tendenzialmente disorienta, separa, allontana e si approfitta del poco tempo che ammorba tutti quanti, attanagliati da lavoro e faccende famigliari. Non è un demone da cacciare, nè la panacea di tutti i problemi. È semplicemente uno strumento che va usato con coscienza e misura, con critico approccio.
Ieri sera ho guardato su odeon.tv il talk show di Funari ("Funari Forever") e mi è piaciuto.
Funari è rimasto come era, nonostante le sue cadute rovinose e le risalite da sfinge. È, ancora così schietto, a tratti pecoreccio e pungente. È un autentico provocatore. Ogni volta che lo guardo non resisto a farmi tornare in mente la caricatura che ne fa Corrado Guzzanti, ma soprattutto non riesco a spegnere la mente e gli rispondo, rido e mi arrabbio con lui, da questa parte dello schermo. Bhè, ieri sera Funari s'è scagliato contro la televisione, contro berlusconi, contro l'arroganza della disinformazione, dei voltagabbana, dei salotti di potere, dei caffè di regime... interessante. Ospite di culto: un tizio che avrà avuto settant'anni suonati e che fungeva da "critico televisivo". Spassoso ed intelligente. Mancavano il vino ed un paio di suonatori di liscio e poi sarebbe stata una serata perfetta. Però credetemi, assolutamente interessante e reggibile, ben più di otto e mezzo di ieri sera.


 


> PENSATE LINK-OLÀ



Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

ocurréncia
Il contenuto di questo sito è protetto da
Creative Commons License