Ocurréncia - Libri, cinema, arti, biografie ed attualità | Clicca per tornare alla home page

> OCURRÉNCIA

> ARCHIVI

> IN EVIDENZA

giovedì, ottobre 24, 2002


L'ODORE DEI SOLDI (8) - Nalla mia ultima pensàta dedicata al libro "L'odore dei soldi" ho parlato delle numerose holding create dal team di Berlusconi negli anni '80 e '90, allo scopo principale di riciclare denaro mafioso reintroducendolo nei canali classici economici italiani. Il secondo scopo di questa oscura operazione finanziaria, dipendente dal primo e interpretabile anche come una sorta di "premio", fu quello di aumentare il capitale societario Fininvest e di tutta la baracca Berlusconi (mi si consenta il francesismo :).
Ciò che riuscirono ad organizzare Berlusconi e Dell'Utri fu una colossale truffa ai danni dello Stato e un rafforzamento assai illegittimo dei rapporti tra Berlusconi e la mafia siciliana.
Adesso, invece, parlerò della nascita di Mediaset e di come essa, nel giro di pochi anni, riuscì a diventare il secondo polo televisivo nazionale, scalzando dal podio la televisione di Stato e modificando la legge, nonché conquistando terreno sulle aziende concorrenti, perseguendo canali discutibili.
Vi chiedo ancora una volta di intervenire nella zona commenti, e per correggere mie eventuali imprecisioni, e per far sentire la vostra voce in merito. Grazie.
Questa fase "televisiva" si colloca in seno alla precedente, poiché molte delle Holding di cui si è parlato la volta scorsa erano aziende televisive locali o sub-locali, sparse in tutt'Italia, soprattutto al Sud (isole comprese), buchi micragnosi che trasmettevano spot di maghi e televendite.
Berlusconi, Galliani (sì, quello della lega Calcio, proprio lui, quello che prima di incontrare Silvio installava antenne, poi divenne il referente principale della rete delle Holding e poi fu sistemato, da pascià, a capo del Milan e della Lega Calcio, con tutti i conflitti di interesse che abbiamo visto la scorsa estate...) e Dell'Utri, con un paio di mosse da veri bluffisti del poker, riuscirono non solo a creare dal nulla una serie imbarazzante di piccole emittenti televisive (sempre col solito trucchetto dei prestanome o attraverso le classiche trattative di compra-vendita), ma anche a collegarle fra loro, costruendo a poco a poco una vera e propria "rete" nazionale televisiva privata, una specie di ragnatela catodica che trasmetteva, in differita, i programmi Mediaset.
Dopo aver creato o comperato molte emittenti locali, Berlusconi organizzò uno scaltro escamotage che gli permise di iniziare a trasmettere in tutt'Italia lo stesso programma alla stessa ora del giorno, pur senza possedere il diritto della diretta e senza che esistesse un'emittente radiotelevisiva unica: dalla sede principale di Milano partivano centinaia di videocassette (vhs) pre-registrate, destinate a tutte le emittenti locali affiliate, polverizzate su tutto il territorio nazionale. Come potete immaginare l'effetto ingenerato era una perfetta sincronizzazione delle trasmissioni, dato che ogni emittente mandava in onda i programmi delle vhs all'ora prestabilita da Mediaset.
Con il colpo di coda di Craxi, alla fine degli anni '80, se non ricordo male, Mediaset ottenne, con tanto di legge (Mammì) l'identità di Rete unica con diritto alla diretta. Grazie poi al governo lampo Berlusconi del '94 e al famigerato decreto "Tremonti" di quell'anno, Mediaset mise le grinfie su centinaia di milioni di materiale cine-televisivo, pagandolo un'inezia e addirittura (quasi non lo si crede ma sembra che sia proprio così) contravvenendo alla legge. Fu, insomma, una mossa da maestri della truffa: il decreto fu redatto su misura, ma pur nella sua ovvia parzialità, venne puntualmente violato (si sa, nessuno è perfetto, e così il ladro ruba e lascia le impronte digitali...). Dunque, uno scandalo nello scandalo.
A ben leggere, un nuovo obiettivo previsto dal venerabile Gelli era stato raggiunto: con questa tripla mossa (una privata e poi una doppietta parlamentare) non esisteva più solo la Tv di Stato ed il secondo polo televisivo iniziava in pompa magna un avanzamento di potere insperato, e nei profitti e nella versatilià, conquistando non solo le tasche degli italiani, ma anche la loro fiducia.
Ed è qui, sotto agli occhi di quasi 60 milioni di italiani, che si strinse un patto forte e cinico tra industrialotti milanesi, parlamentari socialisti ed ex-democristiani, mafiosi siciliani e massoni interregionali.
La cosa, letta con la coscienza di oggi, ma fa veramente rabbrividire...
(to be continued... attendo vostri commenti, mi raccomando, grazie :)


 


> PENSATE LINK-OLÀ



Immagine di bimbo che saluta. Ciao e a presto!

ocurréncia
Il contenuto di questo sito è protetto da
Creative Commons License